Il Governo delle Canarie si trova ad affrontare una complicata situazione finanziaria che coinvolge il pagamento di oltre 50 milioni di euro alle compagnie elettriche sanzionate per gravi infrazioni. Questo debito è il risultato di errori di gestione che hanno avuto ripercussioni su La Palma e Tenerife tra il 2018 e il 2020. L’attuale situazione ha suscitato un acceso dibattito politico, con accuse incrociate tra i membri delle diverse amministrazioni che si sono succedute nel governo regionale.
Il contesto delle sanzioni e le responsabilità politiche
Durante il periodo tra il 2018 e il 2020, le isole di La Palma e Tenerife hanno sofferto di blackout energetici, che hanno portato il Governo delle Canarie a imporre sanzioni significative alle compagnie elettriche coinvolte. Tuttavia, queste sanzioni sono ora oggetto di una controversia legale, poiché i tribunali hanno dato ragione alle aziende che hanno contestato le multe, ritenendo che i procedimenti avviati dall’amministrazione regionale fossero scaduti. Mariano H. Zapata, l’attuale consigliere della Transizione Ecologica, ha attribuito la responsabilità del debito al precedente governo del “Pacto de las Flores”, composto da PSOE, ASG e NC. Secondo Zapata, questa amministrazione ha gestito male le pratiche necessarie per ottenere indennizzi, dimenticando i brevi termini richiesti dalla legge.
Questo dibattito ha messo in luce le differenze politiche tra le varie amministrazioni e ha sollevato interrogativi su come il governo attuale intenda affrontare le problematiche legate all’energia nelle Canarie. La critica da parte di Zapata è stata dura, con affermazioni secondo cui la cattiva gestione del passato avrebbe portato a un’onere finanziario che ora graverà su tutti i cittadini canari.
La posizione del precedente consigliere di Transizione Ecologica
José Antonio Valbuena, l’ex consigliere di Transizione Ecologica, ha risposto alle critiche di Zapata cercando di spostare la responsabilità direttamente su Fernando Clavijo, l’ex presidente delle Canarie. Valbuena ha affermato che alla sua amministrazione è stata lasciata una situazione in cui quasi 60 milioni di euro in sanzioni erano già scaduti o non erano stati trattati adeguatamente. Secondo lui, le accuse mosse contro il governo precedente sono infondate e dettate dalla necessità di scaricare le responsabilità. Valbuena sostiene che il suo governo ha gestito con attenzione ogni pratica e che la scadenza delle sanzioni non sarebbe dovuta a negligenza, ma piuttosto a decisioni prese dall’ex presidente Clavijo.
In questo contesto, Valbuena ha fatto riferimento anche al controverso progetto turistico “Cuna del Alma” a Tenerife, sottolineando che anche in questo caso vennero lasciati cadere i termini per le pratiche burocratiche, portando a ulteriori problematiche per l’amministrazione.
Nuove misure per evitare la ripetizione degli errori
In risposta alla crisi energetica delle Canarie, Mariano Zapata ha annunciato modifiche significative alla legge che regola il settore elettrico nelle isole. Nel tentativo di prevenire situazioni simili in futuro, è stata proposta una modifica alla Legge 11/1997, che mira ad estendere i termini di scadenza per le pratiche burocratiche da 3 a 18 mesi. Questo cambiamento, che ha ricevuto consensi tra i membri del parlamento regionale, intende garantire una maggiore sicurezza giuridica nel procedimento di sanzionamento per le violazioni delle normative da parte delle compagnie elettriche.
Zapata ha enfatizzato l’importanza di queste riforme, sottolineando che il governo è impegnato a evitare futuri blackout e che la dichiarazione di emergenza energetica, non adottata dal precedente governo nonostante le avvertenze degli operatori di sistema, è ora una priorità.
Le conseguenze per la cittadinanza e futuri impedimenti energetici
La restituzione delle sanzioni non rappresenta solo una questione di bilancio per il governo delle Canarie, ma ha anche un impatto diretto sui cittadini. Le amministrazioni devono gestire il malcontento pubblico nei confronti dei continui problemi energetici, con l’attenzione rivolta verso le soluzioni che possano garantire un servizio migliore in futuro. Le recenti blackout, come quello avvenuto a La Gomera nel mese di luglio, hanno accresciuto le tensioni e le aspettative nei confronti dell’operato del governo attuale.
Zapata, pur non avendo responsabilità dirette sui problemi energetici passati, si trova ora nella posizione di dover dimostrare che l’amministrazione attuale sia in grado di gestire efficacemente la crisi energetica e di applicare le riforme necessarie per proteggere i cittadini da futuri disservizi. La sfida è quindi duplice: da un lato, gestire il debito con le compagnie elettriche, dall’altro, garantire un approvvigionamento energetico stabile e sicuro per le isole.