La crisi migratoria che colpisce le Isole Canarie ha spinto il governo locale a prendere misure drammatiche. Dopo che il Consiglio dei Ministri non ha risposto a un’apposita richiesta, il governo delle Canarie ha annunciato l’intenzione di presentare un ricorso amministrativo contro il governo centrale spagnolo. Questo passo è stato considerato necessario per garantire supporto ai minori migranti non accompagnati che arrivano via mare in cerca di rifugio e aiuto. L’azione pone l’accento sulla competenza del governo statale in materia di immigrazione e gestione delle frontiere.
Il ricorso amministrativo contro il silenzio del governo centrale
Alfonso Cabello, portavoce dell’Esecutivo delle Canarie, ha divulgato questa decisione durante una conferenza stampa che ha seguito il Consiglio di Governo. Il governo ha deciso di intraprendere un’azione legale dopo che il Consiglio dei Ministri non ha risposto al reclamo fatto il 23 settembre scorso. Questo “silenzio” da parte del governo centrale è stato interpretato come una mancanza di attenzione verso la grave crisi migratoria che colpisce l’arcipelago. La difficoltà di accogliere un numero crescente di minori immigrati non accompagnati rende la questione ancora più urgente.
Cabello ha sottolineato che il governo centrale non ha fornito una risposta entro il termine stabilito di 15 giorni, e ora, dopo oltre un mese, è diventato necessario passare attraverso vie legali per tutelare gli interessi della comunità e dei minori coinvolti. Secondo il portavoce, questo ricorso rappresenta una tappa fondamentale nella lotta per garantire i diritti e il benessere dei giovani immigrati che arrivano sulle coste delle Canarie.
La visita a Bruxelles per discutere la crisi migratoria
Per affrontare la questione migratoria come una delle frontiere meridionali d’Europa, il presidente delle Canarie intraprenderà un viaggio a Bruxelles, il terzo in breve tempo. Qui ha in programma di incontrare Roberta Metsola, la presidente del Parlamento Europeo. Questi incontri sono cruciali, poiché mirano a sensibilizzare le autorità europee sulla situazione nella regione e cercare supporto per la gestione dei flussi migratori.
Durante questo viaggio, il presidente delle Canarie si informerà anche riguardo una lettera inviata dal ministro Ángel Víctor Torres alla Commissione Europea, che richiede assistenza in materia di immigrazione. Questa comunicazione è arrivata troppo tardi, secondo le dichiarazioni di Cabello, che ha evidenziato come le Canarie abbiano atteso 17 mesi per una risposta concreta e un aiuto istituzionale. L’appello del governo locale sembra trovare più apertura presso l’Unione Europea rispetto a quanto ottenuto dal governo centrale spagnolo.
Integrazione e prossime strategie per la gestione dei minori
Cabello ha affermato che, nonostante si ricorra alla giustizia per cercare di risolvere il problema legato ai minori migranti, si mantiene la speranza di raggiungere un accordo con il governo centrale e altre comunità autonome alla Conferenza dei Presidenti, già programmata per il 13 dicembre. In questo incontro, si prevede di discutere la modifica dell’articolo 35 della Legge sull’Immigrazione, cercando di definire una normativa che consenta una distribuzione più equa nell’accoglienza dei migranti tra le diverse regioni.
Inoltre, le autorità canarie hanno programmato un incontro del Pacto Canario por la Migración, un’iniziativa che raccoglie diverse forze politiche del Parlamento locale, con l’eccezione di Vox. Questa riunione mira a preparare il terreno per le discussioni future con il ministro Torres, il Partito Popolare e i presidenti delle città autonome di Ceuta e Melilla.
La situazione attuale dei minori migranti nelle Canarie
Attualmente, l’arcipelago delle Canarie si trova a gestire un numero significativo di minori immigrati non accompagnati, con un totale di 5.401 giovani sotto la sua responsabilità. Nel 2024 sono già arrivati 5.356 bambini e negli ultimi 15 giorni di novembre si sono registrati 681 nuovi arrivi. Questi dati evidenziano non solo l’emergenza, ma anche la necessità di una risposta tempestiva e adeguata da parte delle istituzioni.
Infine, il viaggio del presidente Clavijo a Bruxelles non si limiterà solo a questioni di immigrazione. Il presidente parteciperà anche alla riunione del Comitato Europeo delle Regioni, dove potrà sostenere la necessità per le Canarie di continuare a essere considerate una regione ultraperiferica. In questo contesto, Clavijo avrà l’opportunità di colloquiare con altri leader regionali, tra cui il lehendakari del Paese Basco e il presidente della Catalogna, per affrontare questioni cruciali come la finanza autonoma.