Le recenti dichiarazioni della presidenta del Gruppo Parlamentare Socialista, Nira Fierro, hanno acceso il dibattito sul fenomeno migratorio che interessa le Isole Canarie. Durante la seduta del Pleno della Camera regionale tenutasi martedì 22, la Fierro ha definito le misure proposte dal governo canario come una “amalgama di occorrenze” e ha evidenziato la preoccupazione riguardo all’approccio volto a restituire i migranti ai centri di deportazione massivi, sostenendo che si tratta di una ripresa di modelli adottati da governi considerati ultrafascisti.
Le accuse del PSOE alle proposte governative
Durante un’interrogazione rivolta al vicepresidente del governo delle Canarie e leader del PP locale, Manuel Domínguez, Nira Fierro ha criticato aspramente l’assenza di una proposta chiara da parte del governo regionale riguardo la gestione del fenomeno migratorio. La Fierro ha evidenziato che, a questo punto, non si conosce la posizione di Domínguez e del presidente delle Canarie, Fernando Clavijo, verso il Pacto por la Inmigración de Canarias, lamentando la mancanza di chiarezza e concretezza nelle misure presentate.
Fierro ha inoltre sottolineato la confusione generata dalle diverse proposte avanzate nel tempo dall’esecutivo autonomico, che spaziano da un piano di derivazione europeo a conferenze intermedie e richieste di finanziamento, tutte accompagnate da una sostanziale assenza di dialogo. La critica si è fatta più incisiva quando ha affermato che il governo non ha fatto altro che ripetere un modello di gestione che ricalca le linee dure dell’amministrazione Meloni, scambiando le discussioni sui “paesi terzi” con i “paesi di origine“, riducendo tutto a una raccolta disordinata di idee prive di fondamento.
La proposta realistica: il piano del governo spagnolo
Nira Fierro ha insistito sul fatto che, al di là delle scuse avanzate dal governo delle Canarie, esiste una “sola proposta realistica” sul tavolo, rappresentata da quella avanzata dal governo spagnolo. In questo contesto, ha voluto chiarire a Domínguez che non cercherà di sapere se condivide questa proposta, in quanto la sua opinione non ha rilevanza per le decisioni del PP.
Fierro ha inoltre sottolineato che Domínguez ha affermato di voler fare tutto il possibile per riportare il PP al tavolo delle trattative, ma ha sottolineato che il comportamento del partito nei confronti delle proposte del ministro Ángel Víctor Torres dimostra un atteggiamento di chiusura. Anziché cooperare, il PP ha rifiutato più volte di partecipare agli incontri necessari, creando un’ulteriore frattura tra le istituzioni e la necessità di affrontare una questione così complessa.
Critiche alla leadership di Domínguez
Fierro ha continuato a incalzare Domínguez, sostenendo che le sue azioni e le sue promesse sono completamente prive di sostanza. Secondo l’esponente del PSOE, la sua influenza all’interno del PP sarebbe “nula“, e il suo operato si limiterebbe a proteggere gli interessi del partito a scapito delle esigenze della popolazione delle Canarie. Inoltre, ha accusato Domínguez di accogliere rappresentanti di governi regionali che rifiutano l’arrivo di giovani migranti sul suolo canario, sottolineando un divario tra gli interessi del partito e quelli della comunità locale.
La Fierro ha descritto Domínguez come colui che potrebbe tirare fuori “una chistera inagotable de excusas“, ossia un’inesauribile fonte di scuse, lamentando come il governo delle Canarie stia navigando senza una direzione chiara e senza proporre soluzioni efficaci al problema dell’immigrazione. Con toni forti, ha dichiarato che il governo attuale sembra ricorrere a soluzioni facili e superficiali, piuttosto che impegnarsi in una gestione responsabile e strategica della crisi migratoria, evidenziando la necessità di un cambio di rotta.
Questo scambio di accuse e critiche all’interno del dibattito politico canario continua a riflettere una tensione crescente riguardo a una questione così delicata, che richiede cooperazione e dialogo tra le varie forze politiche per trovare soluzioni efficaci a lungo termine.