La tematica dell’interazione tra il settore turistico e le istanze ecologiste è diventata sempre più rilevante in molte destinazioni turistiche. A Tenerife, Jorge Marichal, presidente della patronale degli albergatori Ashotel, si è dichiarato pronto a collaborare con gruppi ecologisti per apportare modifiche significative al modello turistico dell’isola. Questa proposta sottolinea l’importanza di un confronto aperto sulla sostenibilità e sulle preoccupazioni comuni per il futuro del turismo a Tenerife, mirando a una sinergia tra profitto e rispetto per l’ambiente.
Un invito al dialogo
Jorge Marichal ha manifestato la sua volontà di instaurare una comunicazione fruttuosa con le organizzazioni ecologiste e altri gruppi per discutere assieme le problematiche che affliggono il settore turistico. In un recente articolo di opinione, il presidente di Ashotel ha affermato che molte delle rivendicazioni espresse dai gruppi ecologisti trovano riscontro nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni. Questo atteggiamento segna un passo importante verso un approccio più inclusivo nella gestione del turismo a Tenerife, un settore che, sebbene cruciale per l’economia locale, deve necessariamente evolversi per affrontare questioni di sostenibilità e di impatto ambientale.
Marichal ha invitato tutte le parti coinvolte a collaborare per affrontare le esternalità negative del turismo. Tra le sue proposte figurano iniziative dirette a ridurre i rifiuti, migliorare l’accesso a case a prezzo accessibile, regolare l’aumento delle abitazioni turistiche e migliorare le condizioni di lavoro nel settore. Questo approccio indica un cambio di mentalità nella leadership turistica, evidenziando un maggiore interesse per il benessere della comunità locale e per la salvaguardia dell’ambiente.
L’emergenza abitativa
Un tema centrale nella discussione sollevata da Marichal è la carenza di abitazioni a Tenerife, che allarma non solo i residenti ma anche i professionisti del settore turistico. Secondo il presidente di Ashotel, questa emergenza è accentuata dall’esistenza di piani urbanistici obsoleti in molte municipalità delle Canarie, insieme alla lunghezza e alla complessità nei processi di approvazione dei progetti edilizi. L’assenza di una regolamentazione chiara riguardo le case vacanze nelle aree residenziali sta alimentando il problema, portando a una confluenza tra zone destinate al turismo e aree abitative.
Marichal ha inoltre collegato questa crisi abitativa alla recente modifica della Legge di Affitto Urbano nel 2023. A suo avviso, queste modifiche hanno generato incertezze per i proprietari, riducendo così l’offerta di locazioni residenziali. La scomparsa di abitazioni disponibili a prezzo sostenibile rappresenta una sfida non solo per coloro che vivono e lavorano a Tenerife, ma anche per il turismo stesso, che si basa su una forza lavoro residente e preparata.
Un appello alla cooperazione
Marichal ha terminato il suo intervento con un forte appello all’unità e alla cooperazione tra tutti gli attori coinvolti nel settore turistico e nell’ambiente. Ha sottolineato che la complessità e la grandezza dei problemi affrontati richiedono sforzi collettivi e una visione condivisa. “La dimensione dei problemi è sufficientemente grande e complessa da permettere di superare le differenze e lavorare insieme per una soluzione”, ha affermato. Questo richiamo alla collaborazione è fondamentale per avviare un dialogo che possa portare a soluzioni innovative e sostenibili per il turismo a Tenerife, assicurando il benessere delle comunità locali e la protezione del patrimonio naturale dell’isola.