Isole Canarie

Il Settore Alberghiero Spagnolo Contro il Nuovo Regolamento sui Viaggi: A Corte per Difendere i Diritti

La Confederazione Spagnola degli Hotel e degli Alloggi Turistici contesta il Real Decreto 933/2021, evidenziando rischi per il turismo e la necessità di un dialogo con il Governo.

La Confederazione Spagnola degli Hotel e degli Alloggi Turistici ha lanciato un appello alla legalità contro il Real Decreto 933/2021, riguardante il Registro dei Viaggiatori, che entrerà in vigore il 2 dicembre prossimo. Secondo l’ente, l’assenza di dialogo con il Governo e le eventuali conseguenze negative generate dalla normativa pongono a rischio il turismo e la fruizione dei servizi di alloggio, non solo per i visitatori stranieri, ma anche per i cittadini spagnoli.

Il Settore Alberghiero Spagnolo Contro il Nuovo Regolamento sui Viaggi: A Corte per Difendere i Diritti

Adesione alle preoccupazioni del settore turistico

La CEHAT ha espressamente dichiarato che il Governo ha ignorato le richieste di chiarimento e di dialogo da parte dell’associazione e di altre organizzazioni turistiche internazionali. Le lamentele riguardano l’assenza di risposte concrete da parte dell’esecutivo dopo ripetuti allarmi sulla gravità delle ripercussioni del nuovo regolamento. In particolare, è stato sottolineato che il Governo ha fallito nel fornire soluzioni pratiche e nell’emissione dell’attesa Ordinanza Ministeriale necessaria per chiarire l’applicazione delle nuove disposizioni.

Critiche al regolamento e prospettive per i viaggiatori

La CEHAT ha evidenziato che la nuova regolamentazione non solo influenzerà negativamente i turisti internazionali, ma anche gli spagnoli stessi che utilizzano strutture alberghiere durante i loro spostamenti nel paese. I nuovi requisiti comportano un maggiore onere burocratico con procedure più lunghe e complesse, minando così la qualità dell’esperienza alberghiera per gli utenti.

Inoltre, gli imprenditori del settore hanno denunciato un aumento del grado di confusione, ritenendo che la normativa risulti eccessiva e in contrasto con le direttive europee sulla protezione dei dati e i sistemi di pagamento. Ciò potrebbe portare le aziende a sanzioni significative, arrivando anche fino a 30.000 euro, se non riuscissero ad adeguarsi in tempo. La CEHAT ha ribadito che la mancanza di chiarezza normativa crea un clima di insicurezza giuridica, affermando che il settore rappresenta il 12% del PIL spagnolo e ricopre un ruolo cruciale nell’economia del paese.

La richiesta di dialogo inascoltata e le azioni legali previste

Dopo un incontro con il Ministero dell’Interno avvenuto il 4 ottobre, la CEHAT ha sottolineato di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale o risultati concreti riguardo alle promesse di chiarimento. Inoltre, l’associazione ha insistito sul fatto che l’Ordine Ministeriale necessaria per delineare i processi attuativi non è stata ancora emessa. Questa situazione lascia gli albergatori in una posizione di totale incertezza, con meno di una settimana prima dell’entrata in vigore della normativa.

Jorge Marichal, presidente della CEHAT, ha criticato duramente il comportamento dell’esecutivo, affermando che “i ripetuti appelli al dialogo sono stati ignorati”. A causa della mancanza di volontà politica, l’associazione si sente costretta a considerare azioni legali per tutelare gli interessi tanto degli operatori economici quanto dei viaggiatori.

Strategia giuridica per contrastare il regolamento

La CEHAT sta collaborando con esperti giuridici per esaminare le possibilità legali di impugnazione del regolamento, ritenendo che l’impatto della normativa sia sproporzionato e inadeguato rispetto alle direttive europee vigenti. Questa iniziativa è vista come necessaria per proteggere i diritti dei viaggiatori e garantire un quadro normativo equo e sostenibile per gli operatori del settore turistico.

Marichal ha sottolineato che “la Spagna non può permettersi che una normativa così dannosa entri in vigore senza che vengano risolti i molteplici problemi ad essa associati.” L’associazione ha ribadito il proprio impegno per collaborare con le autorità spagnole ed europee al fine di trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza senza compromettere la funzionalità del settore prima della scadenza di implementazione delle nuove disposizioni.

Ramon Estalella, segretario generale della CEHAT, ha confermato che l’associazione ha sempre mostrato disponibilità alla collaborazione con forze di pubblica sicurezza, rimarcando l’impegno a esplorare soluzioni tecnologiche efficaci e sicure in questo contesto normativo.