Il settore delle infrastrutture in Spagna, e in particolare nelle Isole Canarie, ha vissuto recenti turbolenze legate al progetto del tunnel di Erjos, che rappresenta una delle opere stradali più significative dell’arcipelago. Il Ministero dei Lavori Pubblici delle Canarie ha finalizzato un accordo con l’impresa OHL per un risarcimento che ammonta a 13,7 milioni di euro. Questa cifra rappresenta un’importante riduzione rispetto ai 22 milioni iniziali richiesti dalla compagnia. L’accordo si è reso necessario a seguito di dispute legali che hanno coinvolto vari attori politici e aziendali.
I protagonisti della vicenda
L’intricata situazione ha visto come protagonisti principali quattro figure chiave: Pablo Rodríguez, attuale Consigliere per i Lavori Pubblici e già in carica nel 2019 quando il progetto venne inizialmente assegnato; Sebastián Franquis, il suo predecessore durante la legislatura socialista; e le due unioni temporanee di imprese OHL e FCC, entrambe coinvolte nel processo di selezione per l’aggiudicazione del contratto.
Nel giugno del 2019, l’opera del tunnel di Erjos fu ufficialmente assegnata all’impresa OHL, che presentò l’offerta più vantaggiosa dal punto di vista economico. Tuttavia, la FCC contestò immediatamente l’aggiudicazione al governo delle Canarie. La questione dovette essere gestita dall’amministrazione di Ángel Víctor Torres, neoletto a seguito delle elezioni locali, che si trovò a dover affrontare questa controversa aggiudicazione.
Successivamente, il Tribunale Amministrativo dei Contratti Pubblici delle Canarie, sotto la nuova governance socialista, diede ragione alla FCC, riportando nuovamente l’appalto a settembre 2019. L’inizio dei lavori sotto la nuova aggiudicataria si concretizzò nel novembre dello stesso anno. Tuttavia, OHL non si arrese e presentò un ricorso legale, il quale fu infine risolto a favore dell’azienda dal Tribunale Superiore di Giustizia delle Canarie nel giugno del 2024, imponendo alla Regione di far fronte a risarcimenti milionari.
Accordo finale per il risarcimento
L’accordo finale stipulato tra il Ministero dei Lavori Pubblici e OHL è il risultato di lunghe e complesse negoziazioni, culminate in un incontro tra Pablo Rodríguez e Rosana Melián, direttore generale delle infrastrutture viarie. Gli obiettivi principali di questa trattativa erano chiari: garantire che i lavori non subissero ritardi e proteggere l’interesse pubblico, riducendo al minimo l’impatto finanziario sulla collettività.
Durante le discussioni, la priorità è stata mantenere alta l’implementazione del progetto, con FCC che continuerà a gestire i lavori. Per evitare complicazioni fra le due imprese, si è optato per un pagamento di un’indennità a OHL, in modo da non risolvere l’aggiudicazione a favore di un’altra impresa. Un cambio di aggiudicazione avrebbe potuto provocare un rallentamento dei lavori stimabile in circa tre anni, ulteriormente complicato da potenziali reclami da parte della FCC.
Calcolo dell’indennità stabilita
Sono stati previsti circa 10 milioni di euro per il lucro cessante a vantaggio di OHL, affiancati da ulteriori 1,9 milioni per rivalutazioni dei prezzi già concordati. Questa rivalutazione ha assunto particolare rilievo, considerando l’aumento dei costi dei materiali a causa del conflitto in Ucraina.
A questi importi si sommano circa 1,2 milioni di euro in interessi legali e oltre 552.000 euro per spese sostenute da OHL per la preparazione dell’offerta, inclusi oneri per consulenze tecniche. È stato sottolineato che questi calcoli escludono i costi di contenzioso che il Ministero dei Lavori Pubblici dovrà affrontare in quanto beneficiario della sentenza.
Riduzione dell’importo richiesto da OHL
La differenza sostanziale tra gli iniziali 22 milioni richiesti e i 13,7 milioni infine concordati è il risultato di un processo di negoziazione volto a stabilire quanto fosse realisticamente dovuto a OHL. È emerso che la società aveva inizialmente calcolato il suo lucro cessante basandosi su proiezioni che, secondo il Ministero, non corrispondevano alla realtà dei fatti, in quanto FCC non avrebbe ottenuto quei benefici economici.
Inoltre, si è deciso di non includere nel calcolo indennizzi per l’impatto dell’immobilizzazione della loro attrezzatura, poiché le autorità del Ministero dei Lavori Pubblici consideravano non fondate le richieste di OHL, che affermava di avere il macchinario fermo per cinque anni in attesa degli sviluppi legali.
Superato questo importante scoglio, si prevede che i lavori del tunnel possano riprendere e completarsi entro il primo trimestre del 2027, riportando l’attenzione sulla necessità di un’infrastruttura moderna e funzionale nelle Canarie.