Secondo i dati più recenti forniti dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale spagnolo, in Canarie si registra un totale di 341.699 pensionati che beneficeranno di una rivalutazione del 2,8% delle pensioni, prevista per il 2025. Questa misura risponde alle necessità di mantenere il potere d’acquisto dei pensionati, in linea con l’andamento dell’inflazione. Ogni pensionato potrà aspettarsi un incremento di circa 600 euro all’anno per le pensioni di vecchiaia, mentre le pensioni medie del sistema dovrebbero aumentare di circa 500 euro annuali.
Il numero di pensionati nelle Canarie
Attualmente, nelle Isole Canarie sono registrate circa 367.110 pensioni, numero che supera il totale dei pensionati, poiché alcuni individui ricevono più di un tipo di prestazione. Tra queste, le pensioni di vecchiaia risultano essere le più diffuse, con un totale di 208.969. Si ripartiscono tra Las Palmas, con 108.293 pensioni, e Santa Cruz di Tenerife, che ne conta 100.676. Al secondo posto si trovano le pensioni di vedovanza, con 83.443 casi, seguite da quelle di invalidità permanente, che arrivano a 55.696. Infine, ci sono 16.408 pensioni per orfane e 2.594 prestazioni a favore di familiari.
Un aspetto da notare è che le pensioni di vedovanza e quelle di vecchiaia nelle Isole Canarie sono attualmente al di sotto della media nazionale, creando un’interessante area di discussione sulle politiche di sostegno per i pensionati.
Un incremento significativo delle pensioni
La rivalutazione del 2,8% delle pensioni si tradurrà in un aumento annuale di circa 600 euro per le pensioni medie di vecchiaia e di 500 euro per le prestazioni medie del sistema previdenziale. Per rendere più chiaro l’impatto di questa misura, se un pensionato riceve attualmente una pensione di 1.441 euro al mese – che rappresenta la media per il 2024 – dal 2025, l’importo mensile sarà di 1.481,35 euro. Questa modifica comporta, secondo le stime del Ministero della Sicurezza Sociale, un incremento annuale di circa 564,87 euro, un passo importante per migliorare le condizioni economiche dei pensionati nelle isole.
Pensioni minime e non contributive
Nonostante l’assenza di conferme riguardo all’adeguamento delle pensioni minime e non contributive, si prevede che ci possa essere un miglioramento per i destinatari di queste prestazioni. Infatti, nel 2024, le pensioni minime e non contributive erano già state incrementate del 6,9%, contro un incremento del 3,8% per il resto delle pensioni, in un tentativo di ridurre le disuguaglianze tra i pensionati. Se questa tendenza venisse confermata, i cittadini canari in situazioni più vulnerabili potrebbero ricevere un sostegno aggiuntivo rilevante nel 2025.
Modifiche al sistema pensionistico
Oltre alla rivalutazione delle prestazioni, il nuovo anno porterà altre novità nel sistema pensionistico. L’età legale di pensionamento passerà a 66 anni e 8 mesi, salvo per coloro che hanno versato contributi per oltre 38 anni e 3 mesi, i quali potranno andare in pensione a 65 anni. Questa misura è parte delle riforme attuate dal 2011 per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale.
In aggiunta, la base massima di contribuzione subirà un aumento fino a quasi 5.000 euro al mese e la pensione massima aumenterà proporzionalmente, arrivando a cifre vicino ai 3.300 euro mensili. Inoltre, ci sarà un incremento nel Mecanismo di Equità Intergenerazionale , che prevede un contributo aggiuntivo in crescita progressiva fino al 2029, destinato a rafforzare le entrate del sistema. Questo insieme di riforme mira a garantire la solidità del sistema previdenziale per le generazioni future.