Beatriz Calzada, presidente dell’Autorità Portuale di Las Palmas, ha espresso sorpresa per la “beligeranza” dimostrata dal Cabildo di Gran Canaria e dal Comune di Las Palmas contro il progetto di una pianta di gas prevista nel porto. Queste dichiarazioni giungono in un contesto di crescente tensione, accompagnate da richieste di un riesame dei termini del progetto in fase di attuazione.
Il progetto di Totisa Holdings e il suo controverso sviluppo
Durante una conversazione con Efe, Beatriz Calzada ha condiviso le sue perplessità riguardo ai cambiamenti che, a suo avviso, sono stati percepiti nel progetto promosso da Totisa Holdings per l’installazione di una pianta di gas e di una centrale elettrica da 70 megawatt nel porto di La Luz. Calzada ha rimarcato che, nonostante le nuove opposizioni, il progetto era stato approvato nel 2019 da un consiglio di amministrazione dell’Autorità Portuale, in cui erano rappresentati sia il Cabildo che il Comune, e da allora non ci sono stati cambiamenti significativi nelle procedure.
“Se ciò che avviene oggi è il frutto di una preoccupazione per un inganno subito, allora le istituzioni devono avvalersi delle vie legali”, ha detto. Durante una conferenza stampa, il presidente del Cabildo, Antonio Morales, ha dichiarato di non essere d’accordo con la realizzazione della pianta, sostenendo che l’intesa era stata raggiunta solo per la creazione di spazi di stoccaggio, non per l’installazione di una centrale energetica come quella prevista.
Calzada ha sottolineato la necessità di rispettare i procedimenti già avviati e ha dichiarato di essere convinta che il progetto approvato stia seguendo la sua naturale evoluzione.
Rischi di influssi esterni sulla valutazione ambientale
L’aspetto inquietante di questa situazione, come ha fatto notare Calzada, è il potenziale impatto delle dichiarazioni delle autorità sulle valutazioni tecniche in corso. In particolare, ha espresso preoccupazione per come le opinioni espresse pubblicamente possano influenzare il lavoro dei tecnici incaricati di redigere la relazione di impatto ambientale necessaria per la verifica della fattibilità del progetto. “È essenziale che il lavoro tecnico proceda senza pressioni esterne”, ha affermato.
La presidente ha dichiarato che l’Autorità Portuale è aperta a esplorare alternative energetiche sostenibili, ma ha ribadito che al momento il porto di Las Palmas ha un fabbisogno energetico di 80 Mw per garantirne il corretto funzionamento. La generazione di potenza sufficiente è quindi cruciale, specialmente in un periodo in cui si stanno facendo sforzi significativi per la decarbonizzazione e l’integrazione di fonti di energia rinnovabile.
La necessità di un dialogo proattivo
Beatriz Calzada ha anche evidenziato che sono già stati sospesi due progetti di impianti di energia fotovoltaica a causa dell’opposizione del Comune di Las Palmas, che riteneva tali installazioni non conciliabili con i piani regolatori. Questo scenario evidenzia la necessità di un dialogo più costruttivo tra le diverse istituzioni coinvolte nel processo di sviluppo energetico e infrastrutturale del territorio.
In conclusione, Calzada ha esortato i rappresentanti del Cabildo e del Comune a confrontarsi con la realtà e a lavorare congiuntamente per trovare soluzioni alternative valide e sostenibili. Oltre a puntare sulla generazione di energie rinnovabili, è fondamentale che le autorità locali collaborino per garantire la realizzazione di infrastrutture energetiche adeguate e necessarie per il porto.