Isole Canarie

La denuncia della rete femminista: il silenzio delle istituzioni su un caso di violenza di genere ad Agaete

La rete femminista di Gran Canaria denuncia l’inazione del Comune di Agaete riguardo alla violenza di genere, evidenziando la nomina di un agente condannato e sollevando preoccupazioni sulla sicurezza delle donne.

La rete femminista di Gran Canaria ha sollevato un grido d’allerta a meno di due settimane dalla celebrazione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il gruppo ha denunciato l’inazione delle autorità pubbliche di fronte ai casi di violenza di genere, citando in particolare il Comune di Agaete per il suo atteggiamento riguardo un agente di polizia condannato per violenza di genere. Questo articolo esplorerà le accuse mosse dalla rete femminista e la risposta del sindaco di Agaete, rivelando una situazione che pone interrogativi sul trattamento delle violenze di genere in ambito istituzionale.

La denuncia della rete femminista: il silenzio delle istituzioni su un caso di violenza di genere ad Agaete

La denuncia della rete femminista

Il 9 novembre 2024, la rete femminista ha denunciato pubblicamente l’atteggiamento passivo delle amministrazioni locali nelle situazioni di violenza di genere. In particolare, ha messo in luce il caso di un agente di polizia del Comune di Agaete, che ha ricevuto una condanna per stalking nei confronti della sua ex compagna. La notizia è emersa nel maggio scorso, rivelando che il poliziotto, già nominato capo provvisorio, era stato condannato per aver perseguitato la donna e per possedere un dispositivo di localizzazione. La rete ha evidenziato come le azioni del Comune non siano state all’altezza della gravità del caso e ha sottolineato che la polizia locale non si configura come uno spazio sicuro per le donne.

Secondo la rete femminista, la capacità del Comune di Agaete di affrontare situazioni di violenza di genere è stata compromessa. Le autorità locali avevano promesso che sarebbero state intraprese misure, ma nulla è cambiato. La rete ha sottolineato che non solo l’agente non ha subito conseguenze, ma ha anche continuato a ricevere posizioni di responsabilità, il che ha innescato una forte preoccupazione tra le donne del comune. Le aspettative su una risposta e una politica attiva contro le violenze di genere da parte del Comune sembrano essere attese invano, alimentando un clima di sfiducia.

Le dichiarazioni del sindaco di Agaete

In risposta alle accuse, il sindaco di Agaete, Jesús González, ha confermato che l’agente menzionato dalla rete femminista è stato nuovamente nominato capo provvisorio della polizia locale. Tuttavia, ha anche spiegato che questa decisione è stata dettata da una grave carenza di personale all’interno del corpo di polizia, con la metà dei suoi otto agenti attualmente in malattia, incluso il capo effettivo. González ha dichiarato che il procedimento informativo avviato nei confronti del poliziotto si è concluso senza esiti, il che ha sollevato ulteriori dubbi sulla responsabilità delle istituzioni in un caso tanto grave.

Il sindaco ha inoltre rivelato che nonostante abbia cercato informazioni presso i tribunali riguardo al caso, non ha ricevuto risposte ufficiali. L’agente, secondo quanto riportato, ha già scontato la pena a cui era stato condannato, contribuendo a dare l’idea che la situazione non stia ricevendo la giusta attenzione dalle autorità. La rinuncia dell’agente a un processo di selezione per un prossimo avanzamento di carriera ha rivelato ulteriormente la complessità della situazione e i tentativi di reperire un sostituto nel ruolo di responsabilità.

La questione della sicurezza per le donne

La situazione descritta dalla rete femminista e la risposta del sindaco pongono interrogativi significativi sulla sicurezza delle donne ad Agaete e sulla risposta istituzionale alla violenza di genere. La mancanza di misure adeguate e di un chiaro piano d’azione da parte delle autorità locali potrebbe contribuire a una percezione di insicurezza tra le donne, che si trovano a dover affrontare situazioni già difficili senza il supporto delle istituzioni che dovrebbero proteggerle.

Nelle recenti dichiarazioni, la rete femminista ha denunciato come la continuazione dell’assegnazione al comando di una persona condannata per molestie non esprima un reale impegno nella lotta contro la violenza di genere. È fondamentale che le amministrazioni locali adottino misure concrete e tempestive per garantire la sicurezza delle vittime e per trasmettere un messaggio chiaro contro ogni forma di violenza di genere. La consapevolezza e la sensibilizzazione su questi temi devono diventare una priorità nella politica municipale, affinché si possa costruire un ambiente in cui le donne si sentano realmente tutelate e protette.