Il Congresso FéminAs 24, dedicato alle donne, alla gastronomia e alla sfida demografica, si è svolto a fine ottobre nel Principato delle Asturie, portando alla luce una realtà comune per molte donne che operano nei contesti rurali di diverse regioni, come le Canarie, l’Andalusia e persino in Portogallo. L’evento ha messo in evidenza le possibilità e le difficoltà affrontate da giovani chef che, con talento e idee chiare, cercano di emergere in territori segnati dalla mancanza di opportunità e dal fenomeno dello spopolamento.
Le sfide della gastronomia rurale
Durante le intense giornate del Congresso, una delle principali tematiche trattate è stata proprio la sfida demografica che mette a rischio le economie delle zone rurali. Le giovani cucinare hanno potuto discutere su come affrontare il problema dell’abbandono dei piccoli centri e su come le tradizioni culinarie locali possano rappresentare una risorsa preziosa da valorizzare. Tra le relatrici, Elena Lucas, Chef di “La Lobita” a Navaleno, ha illustrato come l’uso dei funghi possa rinvigorire l’economia locale. Allo stesso modo, Carmela Cano, con il suo formaggio Galmesán proveniente da Arzúa, e le rappresentanti delle conserve di mare, come María Busta e Ángela Donato, hanno condiviso esperienze pratiche su come i prodotti locali possano diventare un motore di sviluppo.
Questi esempi concreti dimostrano come i prodotti tipici possano non solo promuovere l’economia aziendale ma anche rafforzare il legame tra i giovani e le tradizioni del loro territorio. Le relatrici hanno espresso con forza la necessità di ripensare le dinamiche dei centri urbani, con un occhio di riguardo verso le opportunità che possono emergere da una sinergia tra tradizione e innovazione.
La lotta contro il cambiamento climatico in cucina
Chiara Pavan, chef italiana di spicco, ha fornito spunti cruciali sul ruolo delle cucine nella lotta agli effetti del cambiamento climatico. La sua presentazione ha incoraggiato le partecipanti a considerare le ricette e i metodi di preparazione degli alimenti come armi strategiche nella battaglia per la sostenibilità. La Pavan ha sottolineato l’importanza dell’uso di ingredienti locali e di stagione, suggerendo che il riutilizzo di prodotti agricoli possa tutelare non solo l’ambiente ma anche le economie locali.
Le sue parole hanno risonato con forza tra le partecipanti, evidenziando come il patrimonio gastronomico non debba essere visto solo come una tradizione da preservare, ma come un’opportunità per costruire un futuro resiliente e sostenibile. La fiducia nella ristrutturazione del contesto rurale attraverso pratiche endogene è stata un tema ricorrente, invitando a investire nel potenziale delle comunità locali.
Un appello alla valorizzazione del ruolo femminile
La quarta edizione del Congresso ha chiuso con un forte messaggio di speranza: il ritorno ai piccoli centri abitati, incoraggiando la gioventù a guardare al futuro con motivazione. La chef galiziana Lucía Freitas ha espresso una visione chiara: “I cuochi sono la punta dell’iceberg nella gastronomia, ma le donne rappresentano la base, ciò che tiene tutto insieme.” Questa affermazione non solo valorizza il ruolo delle donne nel settore gastronomico, ma invita anche a riconoscere il loro contributo fondamentale per il rafforzamento dell’economia agroalimentare.
Infine, l’assegnazione del premio “Guardianas de la Tradición” ad alcune donne portoghesi ha sottolineato la necessità di preservare la memoria culinaria. Queste donne hanno lavorato duramente per documentare e trasmettere le tradizioni culinarie locali, confermando l’importanza delle donne nel mantenere vive le tradizioni culturali attraverso la cucina. La loro attività si traduce non solo in una salvaguardia del patrimonio gastronomico, ma anche in un riconoscimento del ruolo cruciale che queste donne ricoprono nella società contemporanea.