Isole Canarie

La gestione dei minori migranti: il governo delle Canarie esplora la possibilità di esternalizzazione

Il governo delle Canarie propone di trasferire l’accoglienza dei minori migranti in paesi terzi, seguendo le indicazioni europee, ma incontra l’opposizione del governo spagnolo e preoccupazioni locali.

In un contesto di crescente attenzione sulla migrazione, il governo delle Canarie, con l’alleanza di CC e PP, sta valutando l’idea di trasferire l’accoglienza dei minori migranti in paesi terzi, come indicato dall’articolo 35.2 della Legge sull’Immigrazione. Questa proposta emerge dopo le recenti esortazioni da parte della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, invitando gli Stati membri a seguire il modello italiano nell’esternalizzazione dell’accoglienza dei migranti.

La gestione dei minori migranti: il governo delle Canarie esplora la possibilità di esternalizzazione

Le dichiarazioni del vicepresidente delle Canarie

Il vicepresidente delle Canarie, Manuel Domínguez, ha reso note le sue intenzioni durante un incontro con la presidente delle Baleari, Marga Prohens, e il presidente delle Canarie, Fernando Clavijo. Domínguez ha sottolineato la necessità di esplorare modalità diverse per gestire l’accoglienza dei minori migranti, indicando che ogni collaborazione con paesi terzi deve garantire la protezione degli interessi dei minori e offrire meccanismi di monitoraggio da parte delle autonomie locali.

Nonostante questo, la proposta di esternalizzazione scontra con la ferma opposizione del governo spagnolo, che è contrario alla creazione di centri di accoglienza al di fuori dei confini dell’Unione Europea. Domínguez ha esortato il governo spagnolo ad ascoltare le istituzioni europee e a considerare la possibilità di ricevere supporti economici e di sicurezza, mentre prosegue il dibattito su come affrontare il fenomeno migratorio.

Le preoccupazioni delle Baleari

Anche Marga Prohens si è espressa in sostegno dell’iniziativa proposta da Domínguez, evidenziando la necessità di un maggiore coinvolgimento del governo spagnolo nelle questioni migratorie. Secondo Prohens, le amministrazioni locali non dovrebbero essere sole a far fronte a questo delicato problema. Ha affermato che la questione migratoria non riguarda soltanto un tema di solidarietà, ma piuttosto la capacità delle regioni di gestire l’afflusso di nuovi arrivati.

Queste considerazioni si fanno ancora più urgenti alla luce dei recenti dati che mostrano un incremento significativo degli arrivi alle Baleari: quest’anno il numero di persone arrivate via mare è cresciuto del 50%, con l’arrivo di circa 400 minori. La situazione è resa critica dalla sovraccapacità del sistema di accoglienza, arrivando a una saturazione dell’850%. Prohens ha quindi sollecitato un cambiamento nella politica migratoria e ha chiesto soluzioni più strutturali piuttosto che un semplice “reparto” di minori tra le varie comunità.

La posizione del governo delle Canarie

Fernando Clavijo, presidente delle Canarie, ha sostenuto l’importanza di separare la politica dalla gestione delle istituzioni sul tema dell’accoglienza. Ha lamentato che tutte le proposte per modificare la Legge sull’Immigrazione siano sempre partite dal governo regionale, mentre si auspicherebbe un coordinamento più efficiente da parte dello Stato. Clavijo ha sottolineato che la questione migratoria giustificherebbe pienamente una Conferenza dei Presidenti, insieme ad altre questioni urgenti come la politica abitativa.

Entrambi i presidenti delle regioni hanno concordato sul fatto che è fondamentale che il governo centrale eserciti un ruolo di leadership e responsabilità nel gestire le pressanti sfide legate alla migrazione. La necessità di un approccio coordinato non è mai stata così evidente come ora, con le istituzioni locali pronte a fare la loro parte affinché i diritti dei minori migranti vengano sempre rispettati e tutelati.