La questione dell’accesso alla casa è diventata un tema centrale nell’agenda politica delle Isole Canarie, in particolare a La Palma. La necessità di dichiarare l’isola come “zona tensionata” è emersa nel dibattito pubblico, portando alla luce i gravi problemi legati alla speculazione immobiliare e alla mancanza di abitazioni fruibili per le famiglie della classe lavoratrice. La proposta è stata avanzata da Izquierda Unida Canaria , un partito che ha sollecitato fermamente il Cabildo dell’isola per dare priorità a questa questione cruciale.
L’importanza della dichiarazione di zona tensionata
Izquierda Unida Canaria ha evidenziato che dichiarare La Palma come “zona tensionata” è essenziale per affrontare una problematica sempre più critica. Secondo il partito, l’aumento dei prezzi delle abitazioni è diventato uno dei principali fattori che contribuiscono alla povertà e alla disuguaglianza nella regione. In un contesto economico che, nonostante il boom turistico, non riesce a migliorare le condizioni delle fasce più vulnerabili della popolazione, questa misura risulta fondamentale.
IUC ha emesso un comunicato che sottolinea come la crisi abitativa si sia intensificata negli ultimi anni, rendendo difficile per le famiglie trovare un alloggio a prezzi accessibili. Le conseguenze di questa crisi sono gravi e richiedono una risposta immediata da parte delle autorità locali. La proposta di IUC, quindi, si inserisce nel tentativo di stabilire un approccio sistematico per migliorare le condizioni abitative dell’isola.
La crisi abitativa e le sue cause
Il rappresentante di IUC a La Palma, Yonatan Lorenzo, ha affermato che l’eruzione vulcanica ha aggravato ulteriormente la già difficile situazione. Questo evento ha portato a un aumento della domanda di alloggi, provocando un incremento significativo dei prezzi degli affitti. Inoltre, molte famiglie si trovano costrette a vivere in condizioni difficili o, in taluni casi, a lasciare l’isola nella ricerca di opportunità migliori.
L’incapacità di reperire abitazioni adeguate si traduce non solo in stress economico, ma anche in una diminuzione della qualità della vita per molti residenti. “L’aumento dei canoni di affitto, la speculazione del mercato e la scarsità di alloggi pubblici stanno spingendo molte famiglie verso una situazione insostenibile”, ha dichiarato Lorenzo. È chiaro, dunque, che per affrontare questa crisi è necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni.
Le proposte di IUC per affrontare la crisi
La dichiarazione di La Palma come “zona tensionata” consentirebbe l’attuazione di misure significative, tra cui il controllo dei prezzi degli affitti e la promozione di alloggi pubblici. Inoltre, IUC propone di riservare il 30% del patrimonio immobiliare dell’isola a scopi pubblici, sostenendo anche l’utilizzo di abitazioni vacanti per il mercato dell’affitto sociale. Queste strutture mirano non solo a limitare la speculazione, ma anche a tutelare i diritti degli inquilini, creando così un ambiente più equo e solidale.
Il partito ha messo in evidenza come queste misure non siano solo cruciali per garantire il diritto all’abitazione, ma siano anche in linea con i principi fondamentali della Costituzione spagnola e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Per IUC, l’obiettivo è costruire una società più giusta e inclusiva, in grado di affrontare le incertezze del mercato immobiliare e di proteggere le famiglie vulnerabili.
Chiamata all’azione per i governi canari
IUC ha espresso forti critiche nei confronti di quella che ha definito “inazione politica” dei governi delle Canarie in materia di settore abitativo. Secondo il partito, la loro proposta non è solo un tentativo di frenare la speculazione immobiliare, ma rappresenta un passo fondamentale verso una soluzione strutturale per garantire la giustizia sociale nell’isola. Il partito esorta quindi il Cabildo di La Palma a mettere in atto questa dichiarazione come un’opportunità per riformare un settore che da troppo tempo trascura le esigenze delle famiglie e dei cittadini.