Il cortometraggio documentario “La pioggia che fu,” diretto da Estela Lola Cedrún e Álvaro Carrero, ha colpito il pubblico della Muestra di Cortometrajes di San Rafael in Corto , ottenendo sia il premio del pubblico che il Premio Distribuzione Domingo Socorro. La pellicola ha sorpreso gli spettatori presentando una prospettiva inedita di Fuerteventura, evidenziando l’importanza vitale dell’acqua per l’isola e invitando a riflettere sulla gestione delle risorse idriche in un contesto di cambiamento climatico.
Un cortometraggio che invita alla riflessione
Il documentario ha una durata di circa sei minuti e si focalizza sulla relazione storica e culturale tra l’isola di Fuerteventura e l’acqua. Con l’intento di sensibilizzare il pubblico sui temi legati all’ambiente, il cortometraggio si inserisce nel programma della Muestra dedicato al Cinema e all’Ambiente. In un’intervista a La Voce di Fuerteventura trasmessa da Radio Insular, Estela Lola Cedrún ha condiviso le motivazioni dietro la creazione di questa opera, raccontando di come sia sempre stata incuriosita dalla questione: “Da dove prendevano l’acqua i majoreri per alzare i loro raccolti e soddisfare i loro bisogni quotidiani?”
Dopo quattro mesi di intensa ricerca e studio, Cedrún e il suo team hanno iniziato a dare forma al progetto, esplorando vari municipi dell’isola. “Abbiamo coperto tre municipi e ci sono ancora altri tre da esplorare,” ha commentato Cedrún, sottolineando l’importanza di documentare e preservare le tradizioni legate alle fonti d’acqua, un patrimonio culturale e naturale che rischia di essere dimenticato.
La memoria dell’acqua a Fuerteventura
Il cortometraggio documenta la memoria collettiva legata all’acqua a Fuerteventura, un elemento fondamentale che ha plasmato sia la storia che la vita quotidiana dell’isola. Attraverso interviste ai residenti, il film presenta storie personali relative a sorgenti e fonti che sono parte integrante del patrimonio culturale locale. Secondo i dati forniti da Vera Lima, sono registrati 298 luoghi di approvvigionamento idrico sull’isola, molti dei quali hanno un significato profondo per le generazioni passate e presenti.
Uno degli aspetti più emozionanti del documentario è ascoltare gli intervistati rivivere ricordi legati all’acqua. “Ci sono stati momenti davvero speciali, come quando alcuni sono tornati in posti non visitati da anni. Hanno condiviso storie sui loro nonni e su come le fonti fossero essenziali per la vita,” ha spiegato Cedrún, evidenziando la disponibilità e la generosità di chi ha partecipato al progetto. Questo processo di racconto e riscoperta si è rivelato significativo, non solo per i partecipanti, ma anche per il pubblico, che ha avuto l’opportunità di brillare su una dimensione inedita della vita a Fuerteventura.
Un premio che apre porte
La co-regista Cedrún ha sottolineato l’impatto che la proiezione del documentario ha avuto a San Rafael. “Le persone non conoscono veramente ciò che c’è in Fuerteventura. Mostrando la vita quotidiana di un pastore come Domingo, il pubblico è riuscito a vedere l’isola sotto una nuova luce,” ha dichiarato Cedrún. Il team creativo, composto da Cedrún e Carrero, ha unito le loro competenze per creare un’opera che combina sensibilità poetica e dati concreti, coinvolgendo esperti come lo storico Carmelo Torres, il giornalista ambientale César Palacios e il musicista Althay Páez in questo viaggio.
Il messaggio globale di Fuerteventura
Oltre a documentare la storia dell’acqua nell’isola, il cortometraggio mette in evidenza come il cambiamento climatico influisca su realtà come quella di Fuerteventura e oltre. I suoi creatori sperano di diffondere questo messaggio su scala globale. A tal proposito, considerano il Premio Distribuzione Domingo Socorro come un’opportunità preziosa. “Questo premio permetterà al documentario di essere visto in molti posti, e trattando temi legati al cambiamento climatico, possiamo contribuire a una consapevolezza collettiva che è necessaria nel mondo di oggi,” ha concluso Cedrún. La sfida è ora quella di ispirare riflessione e azione, aprendo le menti a nuove possibilità per il futuro della nostra acqua e del nostro ambiente.