L’arrivo della cochinilla, un insetto che ha segnato profondamente la storia agricola ed economica di Gran Canaria, viene commemorato con un’importante esposizione inaugurata dalla Real Fabbrica di Tappeti di Madrid. Questa mostra, che si terrà fino all’8 dicembre, illustra l’impatto di questo piccolo insetto sulla produzione di coloranti naturali e sull’arte tessile spagnola, sottolineando il legame tra cultura e agricoltura delle Isole Canarie.
Il secolare legame tra cochinilla e Isole Canarie
Il culto della cochinilla, noto scientificamente come Dactylopius coccus, è stato introdotto a Gran Canaria nel 1825, rivela lo storico ricercatore Agustín Pallarés. Da quel momento, questo insetto divenne un importante motore economico per le isole, contribuendo alla prosperità locale grazie alla produzione di un pregiato colorante rosso carminio. Tuttavia, alla fine del XIX secolo, la crescente diffusione dei coloranti sintetici portò a un significativo declino della sua produzione. Nonostante questo, il suo impatto culturale e ambientale è innegabile, avendo modellato paesaggi e identità canarie.
Per celebrare questa ricorrenza, la Real Fabbrica di Tappeti offre un’esposizione che non solo mostra la bellezza e la varietà delle fibre colorate con la cochinilla, ma mette anche in luce il contributo di questo colorante alla tradizione tessile spagnola e internazionale. La mostra rappresenta un’importante occasione di riflessione sull’eredità agricola spagnola, con particolare attenzione al comune di Ingenio, unico al mondo a produrre cochinilla con Denominazione di Origine Protetta .
Dettagli della mostra e il suo significato culturale
L’esposizione, che sarà inaugurata venerdì, comprende campioni di lane, sete e altri supporti tessili tinti con cochinilla, arricchiti da 15 pannelli informativi che spiegano l’importanza di questo insetto nella evoluzione dell’arte tessile. Un aspetto innovativo dell’esposizione è rappresentato da un totem digitale interattivo, progettato per coinvolgere i visitatori in un’esperienza didattica immersiva, capace di illustrare in dettaglio il processo di tintura e le caratteristiche del pigmento.
La Real Fabbrica di Tappeti sottolinea come il rosso carminio derivi dalla cochinilla sia stato fondamentale nella storia dell’arte tessile in Spagna, in particolare nella produzione di arazzi. Questa manifestazione rientra in un progetto di collaborazione avviato nel 2019 tra l’Associazione dei Produttori ed Esportatori di Cochinilla delle Isole Canarie e la Real Fabbrica, volto a promuovere e preservare questa tradizione.
Inoltre, l’organizzazione della mostra ha visto la partecipazione di istituzioni prestigiose come il Museo del Prado, il Museo del Costume, il Museo Van Gogh e la National Gallery di Londra. La sinergia tra questi enti rafforza l’importanza di una cultura agricola che ha saputo influenzare diversi ambiti, dall’arte alla moda.
L’inaugurazione e i volti della cerimonia
Il taglio del nastro dell’esposizione avrà luogo alle 11.00, con la presenza di figure rilevanti nel panorama culturale e agricolo spagnolo. Il direttore generale della Real Fabbrica di Tappeti, Alejandro Klecker de Elizalde, e il presidente di Acecican, Lorenzo Pérez, saranno tra i protagonisti della cerimonia di apertura. Inoltre, interverranno personalità locali come il consigliere del Settore Primario del Cabildo di Gran Canaria, Miguel Hidalgo, e il viceconsejero regionale di Agricoltura, Eduardo García, insieme alla consigliera all’Agricoltura di Ingenio, Catalina Sánchez.
L’inaugurazione dell’esposizione non si limiterà a una semplice presentazione; seguirà infatti la proiezione del documentario Oro Rosso, prodotto da Macaronesia Producciones, che approfondisce ulteriormente il racconto della cochinilla e della sua storia. A concludere la giornata, i visitatori avranno l’opportunità di partecipare a una visita guidata, arricchendosi di informazioni dettagliate grazie ai pannelli, di cui 11 sono frutto di una collaborazione con il SIMACE, dell’Università di Las Palmas di Gran Canaria. Questi pannelli presentano immagini microscopiche di parti dell’insetto e di fibre tessili prodotte nel territorio canario.