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La storia della Ermita de Santa Bárbara: un simbolo di resilienza a Máguez

L’Ermita de Santa Bárbara, inaugurata nel 1974 a Máguez, simboleggia la resilienza della comunità locale attraverso la sua storia di costruzione e ricostruzione dopo il crollo del 1970.

Nel 1974, la piccola isola di Máguez ha assistito all’inaugurazione della Ermita de Santa Bárbara, un luogo di culto carico di storia e significato. Questo articolo esplorerà le origini e gli sviluppi di questa cappella, simbolo di determinazione per una comunità che ha affrontato numerose difficoltà nel corso degli anni. Scopriremo non solo il processo di costruzione, ma anche l’impatto culturale e sociale che ha avuto localmente.

La storia della Ermita de Santa Bárbara: un simbolo di resilienza a Máguez

Le origini della ermita: un sogno che diventa realtà

La storia di questo tempio inizia il 10 febbraio 1723, data in cui il sacerdote don José Luzardo chiese ufficialmente al vescovo della diocesi il permesso di costruire un santuario dedicato a Santa Bárbara. La licenza fu concessa solo due giorni dopo, segnando l’inizio di un progetto che avrebbe preso forma più concretamente nel 1732, per concludersi nel 1769. La cappella del XVIII secolo si distingue per la sua architettura semplice ma significativa, che riflette la devozione della comunità locale.

Nonostante le dimensioni contenute, la Ermita è arricchita da un retablo, l’unico lavoro religioso dell’artista César Manrique, simbolo del connubio tra arte e spiritualità. La cappella non è solo un luogo di preghiera, ma un vero e proprio punto di riferimento per gli abitanti di Máguez.

Le sfide e la ricostruzione dopo il crollo

Nel 1957, la cappella subì un ampliamento, ma purtroppo il complesso non poté godere a lungo di queste ristrutturazioni. Un violento temporale nel dicembre 1970 distrusse gran parte della struttura, rendendo necessario il suo crollo. Da quel momento, la comunità iniziò a riunirsi per pianificare la ricostruzione del tempio.

Sotto la guida del parroco don José Lavandera López, fu fondata la “Commission pro-construcción de la ermita de Santa Bárbara”. I membri della commissione, rappresentanti delle famiglie locali e il sindaco di Haría, don Juan José Santana de León, iniziarono a lavorare attivamente per pianificare il progetto, compreso il reperimento di un terreno idoneo.

La raccolta fondi e la comunità unite

Nel febbraio del 1972, un passo decisivo fu fatto: furono acquistati il terreno e la comunità si mobilitò per raccogliere fondi necessari per la costruzione. Ogni uomo del villaggio si impegnò a contribuire con 2.000 pesetas, all’epoca circa 12 euro contemporanei. Fu inoltre proposta la creazione di un gruppo di giovani che, mese dopo mese, andasse di casa in casa a raccogliere donazioni.

Tuttavia, nonostante l’impegno e le buone intenzioni, la raccolta fondi non produsse i risultati sperati, a causa delle difficoltà nel recupero delle somme. Di fronte a queste difficoltà, la comunità decise di richiedere un prestito di 300.000 pesetas, sottoscritto da 25 abitanti insieme al sindaco. Il Cabildo, consapevole dell’importanza del progetto, concedette ulteriore terreno e fondi per il completamento della piazza e della strada che conduce alla cappella.

L’incredibile lavoro di César Manrique e la realizzazione finale

In maggio 1973 iniziarono ufficialmente i lavori di costruzione sotto la direzione di don Severo Villalba, ma il progresso fu limitato dal budget esiguo. Dopo diverse riunioni e un lavoro di ricerca ancora più ampio, il Cabildo intervenne per completare il tetto dell’edificio. La comunità contribuì con parte delle spese, mentre l’opera fu affidata a muratori locali.

Fu proprio in questo frangente che César Manrique, un’artista di fama, si unì al progetto, creando il design del murale e della piazza adiacente alla chiesa. Nei mesi finali del 1974, grazie all’abilità degli artigiani locali e al coordinamento attento di Villalba, l’opera prese finalmente forma, con angeli incisi in pietra che sorvegliarono il sagrato.

La Ermita de Santa Bárbara è oggi un simbolo di resilienza e determinazione per la comunità di Máguez. A 50 anni dalla sua costruzione, rappresenta non solo un luogo di culto ma un legame visibile con la storia e le tradizioni della zona, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chi vi abita. La memoria di tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione vive nel comunità, riconoscendo l’importanza del lavoro collettivo e del senso di appartenenza.