La comunità Yanomami, una delle più grandi etnie indigene del Brasile, ha sollevato una questione urgente riguardante l’aumento delle malattie e la devastazione del proprio territorio a causa dell’attività estrattiva. Durante la sua partecipazione al II Congresso Internazionale sui Care, tenutosi a Gran Canaria, Ehuana Yaira, un’importante scrittrice e rappresentante di questa comunità, ha messo in luce i problemi gravi che stanno affrontando. Un messaggio forte e chiaro, quello di Yaira, che invita a unire le forze per preservare la biodiversità della foresta amazzonica.
La voce di Ehuana Yaira: un’importante rappresentante dei Yanomami
Ehuana Yaira è giunta a Gran Canaria per partecipare a un’importante conferenza organizzata da Acudafe, in collaborazione con il Comune di Santa Lucía. Originaria di una delle 350 comunità della terra indigena Yanomami, la più estesa di Brasile, Yaira è la prima donna della sua tribù a scrivere un libro nella propria lingua. Questa tappa rappresenta un’opportunità cruciale per far sentire la voce del suo popolo a un pubblico più ampio. Durante i suoi interventi, ha sottolineato l’importanza del dialogo e della cooperazione tra i popoli, affermando: «Desidero che le persone ascoltino le mie parole, perché ciò che sta accadendo nella nostra terra è grave».
Yaira ha assistito alla distruzione del suo habitat naturale, causata dalla crescente attività di estrazione mineraria, e ha invitato tutti a riflettere su come l’ignoranza di alcune persone possa portare a conseguenze devastanti per il territorio e le culture indigene. Attraverso un traduttore, ha espresso il desiderio di conoscere e proteggere la foresta insieme ai “bianchi”, sottolineando come la salvaguardia dell’ambiente richieda uno sforzo collettivo.
L’emergenza sanitaria: l’aumento dei casi di cancro
Uno dei temi più gravi affrontati da Yaira durante il congresso è l’epidemia crescente di malattie sconosciute all’interno della comunità Yanomami. In particolare, ha messo in evidenza l’incremento dei casi di cancro cervicale, associato alla presenza di cercatori d’oro nelle loro terre. Questa situazione è ulteriormente complicata dai contatti occasionali tra i cercatori e le giovani donne della comunità, che vengono purtroppo infettate da malattie sessualmente trasmissibili.
I Yanomami si trovano costretti a recarsi in ospedale, il più vicino dei quali è situato a Boa Vista, ma la distanza e le difficoltà di comunicazione rendono il processo estremamente difficile e doloroso. Spesso rimangono nei centri sanitari per mesi, senza notizie sui propri cari, lasciando la comunità in uno stato di ansia e impotenza. Yaira ha sollecitato una maggiore attenzione verso questi problemi, evidenziando come la salute delle persone e la loro capacità di prendersi cura degli altri siano in pericolo a causa di fattori esterni.
La critica alla solitudine nella società occidentale
Durante il suo intervento, Ehuana Yaira ha messo in discussione anche la cultura della solitudine che caratterizza la società occidentale. Ha espresso il suo dispiacere per il modo in cui gli anziani vengono spesso trascurati e abbandonati. “Non riesco a capire come si possa vivere senza la presenza di familiari e amici nei momenti di maggiore vulnerabilità”, ha affermato. Questa riflessione invita a considerare pratiche culturali diverse che valorizzano la comunità e il supporto reciproco.
Per i Yanomami, prendersi cura degli anziani e dei più vulnerabili è un valore fondamentale, ed Ehuana ha sottolineato l’importanza di questo legame intergenerazionale. Ha esortato a una riflessione profonda sulle pratiche di cura che devono evolversi in modo da essere più inclusive e attenti ai bisogni emotivi e sociali delle persone.
L’intervento di Ehuana Yaira si è rivelato un’importante opportunità per portare alla ribalta le problematiche delle comunità indigene e le sfide che affrontano. La sua passione per la salvaguardia della propria cultura e dell’ambiente naturale è un richiamo a tutti affinché si uniscano nella lotta per preservare il mondo che ci circonda.