Il dibattito riguardante il progetto di costruzione di una centrale a gas nel Porto di La Luz ha preso piede a Las Palmas de Gran Canaria. Le autorità locali e regionali hanno mostrato un fronte compatto contro questa iniziativa, ritenuta pericolosa e ingannevole. In un evento che si è tenuto lunedì sul lungomare di Santa Catalina, i rappresentanti del Cabildo di Gran Canaria e del Comune di Las Palmas hanno espresso la loro netta contrarietà al progetto proposto dalla società Totisa.
L’opposizione ufficiale al progetto
La manifestazione di lunedì ha rappresentato un momento cruciale per la coesione tra il Cabildo e il Comune nel contrastare i piani di Totisa. Antonio Morales, presidente del Cabildo, ha definito il progetto “un inganno”, sottolineando che l’idea inizialmente presentata riguardava l’approvvigionamento di energia per i traghetti in porto. Morales ha invece sostenuto che questa proposta nasconde un’intenzione di introdurre nuove fonti di energia fossile nell’isola, un’approccio che sarebbe completamente in contrasto con gli obiettivi di sostenibilità dei governi locali.
Presso la markesina di Santa Catalina, i leader politici hanno voluto mettere in risalto il supporto ricevuto dalla comunità locale e dalle piattaforme di attivisti che si mobilitano contro il progetto. “Negli scorsi incontri ci hanno parlato di idee sostenibili, ma ciò che vediamo è un tentativo di girare il problema attraverso l’importazione di energia inquinante”, ha proseguito Morales, riferendosi alla precedente opposizione contro la costruzione di una rigassificatrice ad Arinaga.
Le critiche alla gestione del progetto
Le critiche non si sono limitate soltanto al progetto ma si sono estese anche alla gestione del processo decisionale che lo ha portato alla luce. Beatriz Calzada, leader dell’Autorità Portuale e rappresentante del partito Coalizione Canaria, ha difeso la legittimità del progetto, sottolineando che è attualmente in fase di valutazione proprio grazie alle approvazioni ricevute in passato dai rappresentanti dei partiti e politici che ora si oppongono. Tra questi, Augusto Hidalgo, ex sindaco di Las Palmas e ora vicepresidente del Cabildo, che ha ascoltato in silenzio le affermazioni del presidente Morales durante l’incontro.
Le parole di Morales hanno dettagliato il timore che l’implementazione della centrale a gas possa posare seri rischi per la salute pubblica e per l’ambiente. La questione ha portato a discussioni animate riguardo la gestione del porto e del suo futuro.
La posizione del sindaco e le alternative proposte
Anche Carolina Darias, attuale sindaca di Las Palmas de Gran Canaria, ha espresso la sua posizione chiara e decisa sulla questione. “Vogliamo essere chiari: la nostra città non ha bisogno di impianti come questo, che comportano gravissimi rischi per la salute della nostra popolazione”, ha dichiarato Darias. La sindaca ha chiarito che la sua amministrazione è prontamente disponibile a collaborare con l’Autorità Portuale per esplorare soluzioni più sostenibili che possano garantire un approvvigionamento energetico non dannoso per gli abitanti e il territorio.
Il progetto di Totisa prevede la realizzazione di un impianto di stoccaggio di gas liquefatto e rigassificazione, finalizzato alla generazione di energia elettrica da 70 megawatt. Darias ha ribadito il suo fermo rifiuto di concedere l’autorizzazione per questo impianto mancante della dovuta riflessione e ha sollecitato il governo delle Canarie affinché non porti avanti questa proposta dannosa.
Le dichiarazioni delle autorità locali evidenziano una crescente consapevolezza riguardo alle sfide ambientali e sociali legate alle scelte energetiche future sulle isole Canarie.