Il Tribunale Superiore di Giustizia delle Canarie ha confermato il licenziamento di una dipendente che, nonostante fosse in congedo per malattia a causa di un’operazione a un alluce valgo, pubblicava video di ballo su vari social network. Questo caso stimola una riflessione su temi legati all’etica professionale, all’uso dei social media e alle norme sul congedo per malattia.
Il verdetto del tribunale
Il 27 luglio scorso, il Tribunale Superiore di Giustizia delle Canarie ha emesso una sentenza che rigetta il ricorso presentato dalla dipendente contro una precedente decisione del Giudice del Lavoro di Las Palmas. La lavoratrice, inabili temporaneamente dal 22 agosto 2022 fino a giugno 2023, si era sottoposta a operazione per un alluce valgo il giorno successivo all’inizio del periodo di malattia.
Nel 2023, la società ha preso atto delle numerose pubblicazioni della dipendente su TikTok, Instagram, Facebook e Twitter, dove appariva mentre ballava indossando scarpe col tacco. Queste attività artistiche sono state considerate incompatibili con il recupero della sua condizione medica, e il tribunale ha stabilito che tali comportamenti violavano l’obbligo di buona fede contrattuale.
L’attività della lavoratrice sui social media
Durante il suo periodo di malattia, la lavoratrice ha mantenuto un’attiva presenza online, realizzando video e partecipando a eventi pubblici come Bioagaete e la Giornata del Orgoglio. In queste occasioni, ha eseguito canzoni e ha dichiarato di provare un dolore “orribile” a causa della sua recente operazione al piede. Nonostante il suo stato di salute, la sua attività online ha sollevato dubbi sull’effettivo ostacolo al suo recupero.
Le prove fornite dall’azienda includevano anche consulenze mediche che raccomandavano riposo e limitazione dell’attività fisica dopo l’operazione. Queste informazioni hanno supportato la decisione di licenziamento, ritenuta giustificata dalla disparità tra la condizione di malattia e le attività artistiche della lavoratrice.
Implicazioni legali e morali
La decisione del TSJC ha aperto un dibattito sulle implicazioni legali e morali del comportamento dei dipendenti durante i congedi per malattia. Il tribunale ha evidenziato la necessità di rispettare i tempi di recupero stabiliti dalle autorità mediche, sottolineando che ballare e saltare con tacchi non solo è inappropriato, ma potenzialmente dannoso per la salute, affrontando così un nodo cruciale nella dinamica lavoro-salute.
Questa situazione porta a riflessioni sull’utilizzo dei social media e sulla responsabilità dei lavoratori, poiché le azioni online possono influenzare profondamente la loro posizione lavorativa. I datori di lavoro, d’altra parte, dovrebbero considerare i diritti dei lavoratori a esprimere la propria individualità, anche attraverso piattaforme pubbliche, mantenendo però un equilibrio con la necessità di attenersi alle norme sanitarie e lavorative.
In un contesto in cui i confini tra vita privata e professionale diventano sempre più sfumati, la questione rimane aperta su come gestire queste nuove realtà nel mondo del lavoro.