Le Isole Canarie si preparano a una significativa mobilitazione contro il turismo di massa, un’iniziativa che coinvolge sei delle otto isole. Domenica 20 ottobre, cittadini e attivisti si raduneranno per richiedere un cambiamento nel modello turistico attuale. Si prevede una partecipazione non solo a livello locale, ma anche in città come Barcellona, Madrid, Valencia, Granada e Berlino. Questa protesta rappresenta una reazione alle crescenti problematiche che affliggono l’arcipelago, come l’aumento dei costi degli affitti e le preoccupazioni ambientali.
Le ragioni delle mobilitazioni
L’organizzazione “Canarias tiene un límite” ha dichiarato un limite alle mobilitazioni, evidenziando che nonostante le promesse delle autorità di ripensare il modello turistico, la situazione non è migliorata. Le proteste si concentreranno nella zona turistica di Puerto del Carmen, a Lanzarote. I partecipanti si riuniranno alle 12.00 di domenica nella Plaza de Las Naciones, per poi procedere verso il Hotel Fariones. I rappresentanti del movimento sottolineano che i problemi, come i progetti dichiarati illegali dalla giustizia, stanno continuando a peggiorare nonostante le promesse istituzionali.
La mobilitazione è anche un modo per indirizzare l’attenzione sui problemi legati al turismo, percepito come il “cuore del modello distruttivo”. Viene messa in evidenza l’estrema disuguaglianza che si riscontra alle Canarie, con il turismo che ne è un riflesso evidente. Pertanto, è fondamentale che i turisti comprendano il contesto in cui si trovano, per stimolare una riflessione su come il loro consumo impatta negativamente sull’ecosistema locale.
Obiettivi della protesta
I promotori della manifestazione hanno chiarito che il loro obiettivo primario è quello di ottenere una moratoria sul turismo e sulle locazioni per vacanze, fermare i progetti illegali, e introdurre normative specifiche per la protezione dell’ambiente e dell’abitabilità. Inoltre, chiedono la costituzione di una legge che protegga gli spazi naturali dall’urbanizzazione e dalla speculazione, l’adozione di un’ecotassa e l’implementazione di politiche per garantire una sovranità energetica adeguata.
Il manifesto per le mobilitazioni fa riferimento anche alla crescente difficoltà di accesso all’abitazione, con le Isole Canarie che lamentano alti tassi di povertà e problemi legati alla gestione delle risorse idriche. Si evidenziano anche criticità come l’incremento della popolazione, i fenomeni di sovraffollamento turistico, e i gravi problemi di smaltimento delle acque reflue, con l’82% dei punti di sversamento non autorizzati.
La situazione attuale alle Canarie
Le statistiche mostrano un incremento costante del numero di turisti nelle Isole Canarie, con Lanzarote che ha registrato 2,2 milioni di arrivi nei primi otto mesi dell’anno, segnando un aumento del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, questo aumento porta con sé una serie di problematiche ambientali che stanno sollevando l’allerta tra i residenti. I turisti consumano in media sei volte più acqua rispetto a un residente locale, generando così una notevole pressione sulle risorse idriche, già sotto stress.
Le varie manifestazioni programmate mirano non solo a sensibilizzare la popolazione locale e i turisti, ma anche a creare un movimento collettivo che possa influenzare le politiche regionali, spesso percepite come inadeguate per far fronte alla situazione economica e sociale dell’arcipelago. È un invito a una riflessione profonda sui costi e benefici del turismo, nella speranza di individuare soluzioni sostenibili che possano garantire un futuro migliore per la comunità locale.
La crisi abitativa e la povertà alle Canarie
L’emergere di una crisi abitativa è uno dei motivi che hanno portato alla mobilitazione. Le statistiche suggeriscono che esistono attualmente 19.986 abitazioni vuote a Lanzarote, mentre la domanda per case vacanze è aumentata del 77% in un anno, raggiungendo le 9.200 unità. Allo stesso tempo, i prezzi delle abitazioni, sia per l’acquisto che per l’affitto, sono aumentati, rendendo estremamente difficile per i giovani canari trovare un’abitazione accessibile. Questa situazione ha portato a un’alta percentuale di povertà, con una persona su tre a rischio di esclusione sociale.
I dati di Oxfam evidenziano che il 13,8% dei lavoratori nell’arcipelago è sotto il livello di povertà, specialmente nelle categorie professionali come agricoltura, servizi, e costruzione. Con legislazioni insufficienti a proteggere l’ambiente e garantire un accesso equo all’abitazione, le mobilitazioni programmate per il 20 ottobre rappresentano una risposta urgente e necessaria a un contesto socioeconomico in forte crisi.