Isole Canarie

Mogán contesta al bilancio 2025 del Consorzio di Emergenza con un ricorso legale

Il Comune di Mogán si oppone al bilancio 2025 del Consorzio di Emergenza per l’aumento delle spese, denunciando ingiustizie verso i comuni più piccoli e la mancanza di aggiornamenti statutari.

Il Comune di Mogán, situato nell’isola di Gran Canaria, sta prendendo misure per opporsi al bilancio del 2025 del Consorzio di Emergenza, a seguito di un significativo incremento delle spese che ricadranno sugli enti locali associati. Questo scontro è emerso a causa della mancata revisione degli statuti della suddetta entità, che non sono stati aggiornati dal 2015. L’amministrazione municipale, rappresentata dall’assessore alla Sicurezza Mencey Navarro, ha denunciato una situazione insostenibile che mette a rischio le finanze dei comuni.

Mogán contesta al bilancio 2025 del Consorzio di Emergenza con un ricorso legale

L’aumento delle quote: un peso per le amministrazioni locali

Il bilancio 2025 prevede un’aggiunta di ben 4 milioni di euro nelle contributi che i comuni membri devono versare al Consorzio. Questa decisione, secondo Navarro, rappresenta una grave ingiustizia per le amministrazioni locali, in particolare per i comuni con meno di 20.000 abitanti, che sono 12 in totale. Questi enti versano somme sproporzionate rispetto alle loro capacità economiche, quando dovrebbero essere le autorità competenti, come il Cabildo di Gran Canaria, a coprire la maggior parte delle spese.

Attualmente, mentre a Tenerife vige un sistema equo di contributi, dove tutti i comuni pagano una cifra fissa che varia solo a seconda della popolazione, a Gran Canaria questa situazione è molto diversa. La somma che un comune di 10.000 abitanti è costretto a versare arriva a quasi 200.000 euro, un onere notevole rispetto ai 35.000 euro richiesti nella provincia di Tenerife.

La mancanza di aggiornamenti: un problema legale e finanziario

Il Consorzio di Emergenza di Gran Canaria si trova in una situazione unica in Spagna, poiché non ha mai adempiuto ai propri obblighi legali di aggiornamento degli statuti. Gli statuti originari, datati 2011, sono stati abrogati nel 2015, ma da allora non sono stati rivisti, nonostante la legge richieda una revisione ogni cinque anni. Questo ha portato a una serie di problematiche che ora ricadono sugli enti locali e sui servizi di emergenza dell’isola.

Navarro ha sottolineato che il bilancio presentato non solo penalizza ingiustamente i comuni, ma sembra anche essere stato approvato in modo poco trasparente. La convocazione dell’assemblea straordinaria del Consorzio è avvenuta a ridosso della seduta, lasciando poco tempo ai rappresentanti pubblici per esaminare le modifiche e le nuove proposte.

Le conseguenze economiche delle sentenze dei vigili del fuoco

Un ulteriore elemento di tensione in questa vicenda è rappresentato dalle sentenze favorevoli che i vigili del fuoco stanno ottenendo contro il Cabildo e il Consorzio. Queste sentenze riguardano la mancata applicazione delle condizioni lavorative stabilite per i funzionari pubblici, in vigore dal 2015. Se le quote non verranno aggiornate, il Cabildo potrebbe trovarsi a dover fronteggiare queste spese senza poter trasferire la maggior parte del carico sui enti locali, come previsto dalla legge.

L’amministrazione di Mogán sta quindi cercando non solo di impugnare il bilancio 2025, ma anche di far pressione per una revisione dei regolamenti, al fine di stabilire contributi più equi e sostenibili per tutti i comuni, evitando di gravare eccessivamente su quelli più piccoli. La situazione, se non risolta, potrebbe portare a gravi ripercussioni sulla gestione dei servizi di emergenza e sull’intera amministrazione locale.