Isole Canarie

Nuove critiche al governo canario per l’approccio verso i minori migranti non accompagnati

Il partito Nueva Canarias-Bloque Canarista critica il governo delle Isole Canarie per le politiche di deportazione dei minori migranti, accusandolo di seguire l’esempio della destra europea e violare i diritti umani.

La recente dichiarazione di Nueva Canarias-Bloque Canarista ha acceso un dibattito acceso in merito alla gestione dei minori migranti non accompagnati nelle Isole Canarie. Il partito ha lamentato che il governo regionale, guidato da Fernando Clavijo, stia seguendo il modello politico della premier italiana Giorgia Meloni, che implica la possibile deportazione di giovani migranti verso paesi non europei. Questa posizione, considerata “indecente” dai membri di NC-BC, ha sollevato preoccupazioni sul rispetto dei diritti umani fondamentali e sulla protezione dell’infanzia.

Nuove critiche al governo canario per l'approccio verso i minori migranti non accompagnati

Le accuse contro il governo canario

I rappresentanti di Nueva Canarias-Bloque Canarista hanno espresso forte dissenso nei confronti delle recenti politiche adottate da Coalición Canaria e dal Popolo della Libertà . Román Rodríguez, presidente di NC-BC, ha sottolineato che avallare la politica di destra estrema, come quella di Meloni, rappresenta una grave aberrazione, comportando una rinuncia alla protezione dei minori e ai valori fondamentali dei diritti umani. Il governo canario è accusato di seguire una linea politica che disconosce l’importanza di tutelare i diritti dei più vulnerabili: i minori migranti.

Luis Campos, portavoce parlamentare del partito, ha ugualmente descritto come “autentica aberrazione” l’inclusione dei minori in questi progetti di deportazione. I rappresentanti di NC-BC sono concordi nel ritenere che la scelta di avallare politiche di destra estrema sia non solo inaccettabile, ma anche contraria ai principi umanitari che guidano la società canaria. Stanno pertanto lanciando un appello affinché si fermi l’indirizzo politico attuale e che si torni a porre l’interesse superiore del minore al centro delle decisioni.

Il ruolo della Commissione europea e le conseguenze per le Canarie

Un altro punto sollevato dai membri di NC-BC riguarda la posizione della Commissione Europea, rappresentata da Ursula von der Leyen. Rodríguez ha accusato la presidente della Commissione di imitare il governo italiano nell’istituire centri di trattenimento per migranti fuori dall’Unione Europea. Questa iniziativa è vista con grande preoccupazione, dato che mina i fondamenti stessi della solidarietà europea e della protezione dei diritti umani.

Per NC-BC, la proposta di prevedere centri di detenzione per i migranti alle porte dell’Unione non solo è inaccettabile, ma contribuisce a una narrazione che giustifica la deportazione di bambini in paesi terzi. L’utilizzo di tale strategia viene invece considerato un grave errore. Le dichiarazioni di Rodríguez e Campos evidenziano la necessità di un intervento più compassionevole e rispettoso nei confronti dei migranti e dei minori non accompagnati, piuttosto che un approccio basato sulla repressione e l’espulsione.

Preoccupazioni sulla deriva verso posizioni di destra

I membri di Nueva Canarias-Bloque Canarista evidenziano come la situazione attuale evidenzi una preoccupante traiettoria del governo di Clavijo, avvicinandosi sempre di più alle politiche di destra estrema diffuse in diverse parti d’Europa. Le dichiarazioni di Campos mettono in luce un accordo unilaterale che Clavijo ha firmato con il leader del PP, Alberto Núñez Feijóo, riguardo alla gestione delle migrazioni, rompendo l’alleanza politica canaria in materia.

Secondo NC-BC, la vera responsabilità della crisi migratoria nelle Canarie risiede nell’incapacità del governo e del PP di trovare soluzioni sostenibili. Piuttosto che affrontare le problematiche in maniera a lungo termine, ci si concentra su misure temporanee che rischiano di aggravare la situazione. Questo approccio, affermano, non fa che dimostrare come il benessere dei più vulnerabili non stia diventando una priorità per i decision-makers regionali.

L’attenzione dovrebbe tornare a garantire una politica migratoria che non solo segua i dettami dei diritti umani, ma che si dimostri anche umanitaria e giusta. La situazione, pertanto, richiede un cambiamento radicale nell’approccio politico con l’obbiettivo di garantire alle generazioni future un futuro migliore e più equo.