Isole Canarie

Nuove normative per il traffico marittimo nel Porto di La Luz: tensioni tra le aziende

L’Autorità Portuale di Las Palmas sta approvando nuove normative per il traffico marittimo nel Porto di La Luz, suscitando preoccupazioni tra le aziende coinvolte per la mancanza di consultazione.

La Autorità Portuale di Las Palmas è attualmente impegnata nell’approvazione di un pacchetto normativo mirato a regolare il traffico marittimo tra i due principali astilleros del Porto di La Luz. Questa iniziativa, tuttavia, ha suscitato preoccupazioni poiché non è stata discussa con le aziende coinvolte.

Nuove normative per il traffico marittimo nel Porto di La Luz: tensioni tra le aziende

Obiettivi della nuova normativa

La nuova regolazione si propone di disciplinare le operazioni di ingresso e uscita delle navi, specificamente tra il tratto nord del molo Reina Sofía e il molo Asticán NE. L’intento è quello di gestire con maggiore efficienza le autorizzazioni di attracco nei punti concessi a Reparazioni Navali Canarias SA e Astilleros Canarios SA . Questa misura si presenta come una risposta necessaria per migliorare la gestione del traffico marittimo in una zona strategica del porto, dove le operazioni si sono frequentemente sovrapposte, creando inefficienze e possibili conflitti tra i diversi attori portuali.

Fonti riferiscono che la proposta normativa è attualmente in fase di discussione presso il Consiglio di Amministrazione dell’Autorità Portuale. Questo trasferimento di competenze e responsabilità viene visto come una necessità, ma al contempo pone interrogativi e preoccupazioni per le due aziende, che non sono state coinvolte nella redazione dell’istruzione. La questione della mancanza di consultazione è stata sollevata, evidenziando un possibile disallineamento tra le esigenze operative delle aziende e le strategie di regolamentazione portuale.

Reazioni delle aziende coinvolte

Le reazioni delle aziende interessate a questa nuova normativa sono state contrastanti. Repnaval, parte del gruppo Zamakona, ha formulato una richiesta ufficiale all’Autorità Portuale, chiedendo chiarimenti sul significato e sull’impatto delle nuove regole. Questa azienda è particolarmente preoccupata per l’eventualità che le nuove normative limitino la propria capacità operativa. Infatti, Repnaval ha recentemente effettuato significativi investimenti per ristrutturare il proprio impianto, al fine di garantire il sollevamento di navi più ampie, come i catamarani passeggeri in transito tra le isole.

D’altro canto, Astican ha un punto di vista diverso. In procinto di rinnovare la propria concessione, ha presentato un progetto ambizioso per investire 26 milioni di euro, mirando a triplicare la propria linea di attracco e ad ampliare i moli in cambio di un prolungamento dell’attività per altri 25 anni, unitamente a ulteriori miglioramenti rispetto al piano originario. Questa posizione mette in evidenza come, nonostante le tensioni, ci siano aziende che vedono nella regolamentazione un’opportunità per crescer.

La questione della coordinazione

La creazione del nuovo molo comporta che entrambi gli astilleros debbano coordinarsi nelle operazioni di entrata e uscita delle navi, coi quali condividono, di fatto, lo stesso canale d’accesso al molo Reina Sofía, il quale è essenziale per il transito di piattaforme e navi di grande capacità. La necessità di una regolamentazione più precisa è quindi impellente, ma richiede anche un coinvolgimento attivo delle aziende nella definizione di tali norme.

Le autorità portuali hanno l’obbligo di emettere istruzioni che siano evidenti per i concessionari, i quali devono conformarsi alle indicazioni per fornire i servizi richiesti. Tuttavia, la mancanza di dialogo e di collaborazione tra le parti interessate potrebbe mettere a rischio il funzionamento armonico del Porto di La Luz e delle sue operazioni, rendendo urgente il bisogno di un dibattito aperto e costruttivo per il bene della comunità commerciale.