A Las Palmas de Gran Canaria, la nuova ordinanza sul servizio idrico sta per essere attuata, apportando modifiche significative nelle tariffe per i consumatori. Questa riforma, attesa dal Consiglio di governo locale, intende eliminare il fatto che oltre 100.000 utenti pagano più acqua di quella che realmente consumano, assicurando un approccio più equo e sostenibile nella gestione delle risorse idriche.
Riforma delle tariffe: eliminazione del minimo obbligatorio
Con l’approvazione del nuovo regolamento di gestione e scarico delle acque, il Consiglio comunale ha deciso di abolire il requisito del minimo obbligatorio di 10 metri cubici. Questa modifica interessa più di 100.000 utenti, pari a circa 250.000 persone, le quali in passato erano costrette a pagare per un volume d’acqua che non consumavano. Inoltre, circa 15.000 utenti, corrispondenti a 32.000 individui, sostenevano costi per acqua non utilizzata.
Il consigliere di Hacienda, Francisco Hernández Spínola, ha sottolineato come questa nuova struttura tariffaria rispecchi un principio di giustizia sociale, cercando di garantire che l’accesso all’acqua sia considerato un diritto umano, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Questa azione mira a migliorare l’equità e l’accessibilità delle risorse idriche per tutti i cittadini.
In base alle nuove tariffe proposte dalla sindaca Carolina Darias e dai consiglieri incaricati, un significativo 80% delle famiglie potrà pagare lo stesso o addirittura meno. Ciò non solo riduce il costo minimo obbligatorio attuale, ma introduce anche una distinzione tra diversi tipi di utenti e quattro fasce di consumo.
Diversificazione delle tariffe in base al consumo
Nel nuovo sistema tariffario, non si applicheranno più le stesse tariffe a tutte le categorie di utenti. Gli utenti domestici, i settori commerciali, le industrie, gli hotel e le seconde abitazioni saranno trattati in modo differente, in funzione del numero di metri cubici consumati. Verranno definiti cinque scaglioni di utilizzo idrico: da 0 a 7 metri cubici, da 8 a 14, e da 14 a 22 metri cubici, con un addebito aggiuntivo di un euro bimensile per coloro che supereranno la soglia di 22 metri cubici.
Questa misura ha l’obiettivo di promuovere un uso responsabile dell’acqua, penalizzando il consumo eccessivo e assicurando che ogni utente paghi in base al reale utilizzo. Darias ha enfatizzato l’importanza di questo approccio, sottolineando la necessità di responsabilizzare i cittadini e le aziende nei loro comportamenti di consumo idrico.
Inoltre, si prevede di aggiungere al bollettino idrico un nuovo capitolo dedicato alle spese di fognatura, un costo attualmente sostenuto dal comune, che sarà trasferito sugli utenti secondo quanto stabilito dalle normative europee.
Normativa sullo smaltimento e sanzioni
Oltre a ristrutturare le tariffe, il Consiglio comunale ha presentato anche il primo regolamento per il trattamento e lo smaltimento delle acque reflue, un atto che risale addirittura al 1981. Questa nuova normativa classifica sei tipologie di utenti e introduce sanzioni che possono variare da 20 a 1.800 euro, con la possibilità di un aumento in base all’impatto che l’illecito ha sulla salute pubblica.
Il consigliere responsabile dell’acqua, Inmaculada Medina, ha spiegato che la nuova norma garantirà un corretto trattamento e smaltimento delle acque reflue, rispettando le normative europee. In futuro, le nuove costruzioni dovranno disporre di sistemi di smaltimento separati per le acque piovane e le acque reflue, e per le industrie sarà richiesto un terzo sistema dedicato ai processi industriali.
La proposta finale di queste norme sarà ora inviata in consultazione pubblica e dovrà ricevere l’approvazione finale dal Consiglio comunale e dalla Commissione Prezzi delle Isole Canarie, prima di entrare in vigore. La tempistica per l’implementazione di queste misure rimane quindi incerta, ma l’intento di modernizzare e rendere più giuste le regole per la gestione delle risorse idriche è chiaramente definito.