Isole Canarie

Omicidio a San Roque: proseguono le indagini e l’accusa chiede 15 anni di carcere

Un uomo di Las Palmas è accusato di aver assassinato la zia novantenne in un omicidio legato a dispute ereditarie, suscitando indignazione nella comunità locale e avviando indagini approfondite.

L’atto di violenza avvenuto nel quartiere di San Roque, a Las Palmas de Gran Canaria, ha suscitato un’ondata di indignazione e preoccupazione. Un uomo, noto come Francisco José F.H., è accusato di aver assassinato la sua anziana zia, Maria de los Ángeles Fernández Hernando, di 90 anni, all’interno della loro abitazione. L’episodio, che ha portato alla morte della donna e a tentativi di distruggere il corpo, ha attirato l’attenzione della magistratura e dei media spagnoli, sottolineando la gravità del crimine.

Omicidio a San Roque: proseguono le indagini e l'accusa chiede 15 anni di carcere

I fatti del crimine

Secondo le informazioni fornite dalla Procura di Las Palmas, l’omicidio è avvenuto il 7 maggio 2023. Durante una discussione, il presunto assassino ha colpito la zia in faccia, mandandola a terra in stato di incoscienza. Per portare a termine l’atto omicida, Francisco avrebbe successivamente utilizzato un sacchetto di plastica per soffocarla, causando così la sua morte per asfissia. Dopo la tragica fine di Maria, l’uomo avrebbe cercato di bruciare il corpo, allestendo una sorta di pira funebre nella stanza della vittima, ma ha abbandonato l’idea a causa del fumo intenso prodotto dalle fiamme.

Le accuse e le indagini

L’accusa di omicidio è stata formalizzata dalla procuratrice Teseida García, che chiede per l’imputato una pena di 15 anni di reclusione, oltre ad una multa di 60.000 euro da versare agli eredi della vittima. I dettagli emersi dalle indagini hanno rivelato che il movente dell’omicidio potrebbe essere legato a questioni economiche, in particolare a dispute riguardanti l’eredità e la proprietà della casa in cui convivevano. Alcune testimonianze indicano che l’imputato affermava di aver ucciso la zia perché “aveva il diavolo dentro,” ma successivamente ha ridimensionato le sue dichiarazioni, ammettendo che le aveva fatte in uno stato di grande nervosismo.

L’intervento della polizia

La situazione si è complicata quando, il giorno dopo l’omicidio, una nipote della vittima ha contattato la polizia preoccupata per il mancato contatto con la zia. Gli agenti, giunti al luogo, hanno trovato la casa chiusa e inizialmente non vi era alcuna risposta. Alcuni vicini, insospettiti dal fumo denso che si sprigionava dall’immobile, avevano già tentato di avvisare il presunto colpevole senza successo, poiché lui chiuse bruscamente la porta di casa. Dopo aver ricevuto la segnalazione della giovane nipote, la polizia è intervenuta e, nel frattempo, il presunto autore del crimine si è presentato in commissariato, confessando l’omicidio.

La ricostruzione della scena del crimine

La ricerca all’interno dell’abitazione ha presto rivelato elementi inquietanti nell’area della camera della vittima, dove è stato rinvenuto il corpo parzialmente bruciato di Maria, coperto da una coperta di plastica. Gli esperti hanno confermato che il corpo era stato incendiato dopo la sua morte, evidenziando che l’eventuale presenza di fumi nei polmoni non potesse dimostrare che fosse viva al momento dell’incendio. Questo ha complicato ulteriormente la situazione legale per Francisco, che ora deve affrontare una serie di accuse gravissime.

Il ritorno a San Roque e la reazione della comunità

Nonostante la sua libertà provvisoria, Francisco José F.H. non ha ricevuto un’accoglienza calorosa dalla comunità. Dopo il suo rilascio, nel quartiere di San Roque sono apparse scritte murali che denunciavano il suo presunto crimine, con frasi come “occhio, assassino in libertà.” Questa reazione ha evidenziato la tensione tra i residenti e il sospettato, un segnale di quanto la comunità sia scossa dall’evento e desiderosa di giustizia per la vittima.

Francisco José F.H. deve continuare a presentarsi in tribunale fino al processo, che segnerà il culmine di un caso profondamente inquietante e complesso, rimettendo in discussione le dinamiche familiari e legali legate alla proprietà e all’eredità.