La recente conferenza tenutasi a Fuerteventura ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Coalizione Canaria, i quali hanno delineato un pacchetto di misure concrete per trattare il fenomeno della migrazione e le sfide demografiche che interessano le isole Canarie. L’incontro ha avuto luogo nella Casa di Gioventù di Puerto de Rosario e ha coinvolto vari membri dell’amministrazione pubblica, riunendo esperti e rappresentanti politici da tutta la regione.
L’importanza del confronto e delle proposte
In occasione del dibattito, i partecipanti si sono divisi in due tavoli di lavoro. Il primo ha affrontato il tema del «rischio demografico», mentre il secondo si è concentrato sulla «migrazione». Tra i relatori di spicco vi erano Lola García, José Manuel Bermúdez e Jessica Pérez nel tavolo demografico, mentre Echedey Eugenio, Alejandro Marichal e Rocío Armas hanno partecipato al tavolo sulla migrazione. La segreteria esecutiva di Municipalismo, guidata da Onalia Bueno, ha coordinato i lavori.
Il presidente delle Canarie e segretario generale di Coalizione Canaria, Fernando Clavijo, ha evidenziato l’urgenza di affrontare le questioni trattate. Clavijo ha anche condiviso aggiornamenti sulle attività recenti, tra cui la Conferenza dei Presidenti e incontri a Bruxelles riguardanti il Patto Migratorio Canario. Ha messo in risalto il bisogno cruciale di risposte che affrontino le preoccupazioni sociali e politiche, sottolineando l’importanza della cooperazione tra le entità governative e i comuni.
La preoccupazione principale è stata la gestione della migrazione, un fenomeno complesso che provoca frustrazione tra la popolazione locale. La mancanza di risorse e personale sta mettendo a dura prova la capacità dei comuni di affrontare sia la questione migratoria che altri problemi come la scarsità di alloggi e l’emigrazione dei giovani.
Strategie per il futuro demografico
Le proposte per fronteggiare il problema demografico sono state articolate da Jessica Pérez, che ha sottolineato diverse strategie. Tra queste, l’importanza di sviluppare politiche di coesione territoriale, con investimenti in infrastrutture nelle isole meno popolate. Stipulare misure fiscali per incentivare la permanenza della popolazione nei territori e promuovere la natalità attraverso permessi di maternità e paternità più estesi, rappresentano azioni essenziali.
Sono stati suggeriti interventi per attrarre e trattenere talenti, mirando a creare opportunità occupazionali in settori strategici come la tecnologia e le energie rinnovabili. La promozione dell’istruzione e della formazione professionale nelle aree con domanda lavorativa locale è un’altra misura discussa. Inoltre, è stato evidenziato il bisogno di promuovere la diversificazione economica attraverso settori alternativi come l’agroindustria e le nuove tecnologie, che minimizzerebbero i costi legati all’insularità.
José Manuel Bermúdez ha manifestato preoccupazioni sul fatto che l’incremento della popolazione, che negli ultimi venti anni ha raggiunto 431.000, eserciti una pressione sui servizi pubblici e sul mercato del lavoro, creando ansia tra i residenti.
Migrazione e gestione locale
In merito al fenomeno migratorio, i rappresentanti di Coalizione Canaria hanno sottolineato che, sebbene i comuni non dispongano di competenze dirette in materia, il loro ruolo nella gestione della crisi migratoria è cruciale. Echedey Eugenio ha sottolineato l’importanza di una risposta umanitaria che prevenga tensioni sociali. Alcuni comuni hanno già una popolazione di origine straniera che supera il 25% nel 2022, e la situazione si complica ulteriormente con l’arrivo di oltre 40.000 migranti nel 2024, tra cui 5.400 minori non accompagnati.
Rocío Armas ha evidenziato che l’assenza di risposte adeguate da parte del Governo spagnolo e dell’Unione Europea ostacola la possibilità di affrontare la crisi in modo efficace, costringendo i comuni a cercare soluzioni in autonomia. La scarsità di risorse economiche e umane rende difficile la gestione della situazione, da qui la richiesta di creare linee di finanziamento specifiche per supportare le amministrazioni più gravate.
È stato suggerito anche di costituire un forum interterritoriale per migliorare la coordinazione tra i vari livelli di governo, necessaria non solo per affrontare l’emergenza attuale, ma anche per prepararsi a un futuro in cui la migrazione rimarrà una costante. Infine, è emersa la necessità di contrastare i discorsi d’odio e promuovere l’integrazione culturale, mantenendo al contempo l’identità locale.