In un clima di tensione e disaccordo, un gruppo di proprietari del Riosol Hotel di Puerto Rico, situato nel comune di Mogán, ha espresso la propria opposizione nei confronti di un contratto di gestione firmato con la catena Servatur. L’assemblea dei membri ha attirato l’attenzione su diversi aspetti che considerano inaccettabili e potenzialmente illegali. Questa situazione ha sollevato un’ampia discussione sulle pratiche immobiliari e sui diritti dei proprietari di alberghi nella regione.
Proprietari si uniscono contro le decisioni della dirigenza
Sabato 30 novembre 2024, all’esterno dell’Hotel Puerto Azul, un altro stabilimento della stessa area, i proprietari del Riosol si sono radunati per manifestare il loro disappunto. Al centro del contendere c’è il contratto di 60 anni proposto dalla presidente della gestione, che il gruppo ritiene “ridicolo” sia per la durata che per i canoni di affitto previsti, pari a soli 150 euro al mese per ciascuno degli appartamenti.
Il Riosol, inaugurato nei primi anni ’80 dalla società Riversun, conta circa 240 unità abitative, con una distribuzione fra circa 100 proprietari, la maggior parte dei quali possiede da uno a due appartamenti. Riversun rimane il principale detentore, con 97 appartamenti fino a giugno 2024. Questi proprietari non solo contestano la durata del contratto, ma anche il suo valore, ritenendo che gli affitti siano notevolmente più bassi rispetto a quelli praticati in strutture simili nella stessa località.
Il contratto non sarebbe stato approvato regolarmente
I rappresentanti del gruppo dei proprietari hanno dichiarato che l’accordo non è stato approvato in occasione dell’assemblea del 28 giugno 2024, dove il tema è stato discusso. Stando a quanto riportato dalla piattaforma di proteste, durante quell’incontro non è stato possibile esprimere il voto in modo trasparente, né a mano alzata né nominalmente. Nonostante il voto contrario di tutti gli intervenuti, ad eccezione della presidente e di un solo astenuto, la presidente ha affermato che il numero di rappresentati da lei sostenuti superava il numero di partecipanti, considerandolo quindi approvato senza mostrare i necessari documenti di rappresentanza.
A seguito di queste dispute, i proprietari colpiti hanno intrapreso misure legali per impugnare la decisione dell’assemblea, evidenziando un fondamentale problema di legittimità del contratto stesso. Inoltre, sostengono che l’allora presidente non aveva il potere di cedere i beni privati del complesso.
Nuova dirigenza e accuse di collusione
L’assemblea straordinaria dei proprietari, tenutasi il 15 ottobre 2024, ha portato alla nomina di una nuova dirigenza per la Comunità del Riosol, evidenziando una crisi di fiducia nei confronti dell’attuale gestione. Le nuove autorità dovranno affrontare le problematiche denunciate dai precedenti amministratori, comprese le presunte pratiche collusive tra Riversun, l’attuale gestore, Promotora Bayuca e Servatur per mantenere il contratto in essere contro gli interessi dei legittimi proprietari.
I manifestanti ricordano che il contratto precedente, firmato nel 1995, era di durata indefinita e con canoni variabili. Tuttavia, con le recenti scoperte giuridiche che indicano come i contratti di durata indefinita possano essere assimilati a un usufrutto con una durata massima di 30 anni, l’attuale contratto con Bayuca dovrebbe scadere nel giugno 2025.
Richiesta di trasparenza e onestà nella gestione
Il gruppo di proprietari colpiti denuncia quello che considera un “abuso” da parte della gestione e richiede una conduzione del Riosol che sia “onesta, chiara e trasparente”, nell’interesse di tutti i proprietari e non solo di pochi soggetti, come Riversun e Servatur. Le richieste di trasparenza sono al centro delle preoccupazioni e costituiranno la base per le future trattative e discussioni, in un contesto dove l’integrità e la correttezza sono essenziali per il benessere di tutti i soggetti coinvolti.