Isole Canarie

Protesta dei residenti contro l’abbattimento di un albero storico a San Nicolás

I residenti di San Nicolás protestano contro l’abbattimento di un Ficus secolare, ritenuto a rischio collasso, evidenziando il conflitto tra sicurezza pubblica e patrimonio culturale.

Martedì 19 novembre 2024, i residenti di San Nicolás, a Las Palmas de Gran Canaria, si sono riuniti per impedire l’abbattimento di un Ficus rubiginosa situato nei pressi dell’ermita. Quest’albero, che vanta più di 125 anni di vita e supera i 12 metri di altezza, è stato dichiarato a rischio di collasso da un rapporto tecnico fornito dall’ente FCC Medioambiente. La decisione di rimuoverlo ha sollevato un acceso dibattito tra i cittadini e le autorità locali, sottolineando la necessità di un confronto tra le esigenze di sicurezza pubblica e il valore storico e culturale dell’albero.

Protesta dei residenti contro l'abbattimento di un albero storico a San Nicolás

Il contesto dell’abbattimento

La questione dell’abbattimento del Ficus ha preso piede dopo uno studio tecnico che ha evidenziato i rischi imminenti associati alla permanenza dell’albero. Secondo le informazioni rilasciate dai rappresentanti del dipartimento Parques y Jardines del Comune, il Ficus presenta strutture danneggiate e segni di malattia, descritti nel rapporto come “cicatrici” che hanno indebolito la sua vitalità. A tal proposito, il rapporto suggerisce che la rimozione dell’albero sia l’unica opzione praticabile per garantire la sicurezza dei cittadini.

Tuttavia, la reazione dei residenti è stata vehemente. Molti di loro considerano il Ficus un simbolo della loro identità di quartiere e un patrimonio storico per la comunità. Il presidente dell’associazione culturale Cofiris di San Nicolás, Israel Medina, ha espresso preoccupazioni sulla mancanza di analisi approfondite riguardo ai patogeni che colpiscono l’albero, sostenendo la necessità di ulteriori indagini prima di prendere misure drastiche.

Le reazioni dei residenti

La protesta dei residenti ha costretto la Polizia Locale a intervenire per garantire l’ordine, evidenziando come il tema dell’abbattimento del Ficus abbia catalizzato l’attenzione della comunità. Gli abitanti del quartiere chiedono soluzioni alternative che non prevedano la rimozione dell’albero. “Chiediamo che siano assunti dei responsabili per le decisioni prese in passato da altri membri della giunta“, ha dichiarato Medina, richiedendo l’attuazione di misure di gestione del rischio che consentano di preservare l’albero, magari tramite interventi mirati per ridurre il peso delle sue fronde.

Le proteste di martedì mattina hanno dimostrato l’impegno dei residenti nel voler salvaguardare il loro patrimonio culturale. Nonostante il report suggerisca che l’albero è destinato a deteriorarsi ulteriormente, i cittadini rimangono fiduciosi che possa essere possibile trovare una soluzione che rispetti sia la sicurezza pubblica sia il significato storico dell’albero.

Aspetti tecnici e preoccupazioni per la sicurezza

Il rapporto tecnico, redatto da esperti nel campo dell’arboricoltura, mette in evidenza la rilevante degradazione strutturale del Ficus. Le problematiche riscontrate includono la “marcescenza del colletto” e le sollecitazioni derivanti da lavori infrastrutturali nella zona, che hanno compromesso ulteriormente le radici dell’albero.

Inoltre, il report avverte che il Ficus presenta una condizione di salute che non potrà migliorare. Gli esperti evidenziano che meno di un terzo della sua struttura legnosa è sano, e la continua presenza di veicoli e pedoni nelle vicinanze aumenta il rischio di incidenti in caso di cedimento. La posizione dell’albero, vicino a un’ermita frequentata e a una strada trafficata, aggravano ulteriormente la situazione.

Mentre il dibattito sul futuro del Ficus continua, il Comune sta cercando di garantire la sicurezza dei cittadini. Tuttavia, le autorità hanno anche dichiarato che una volta ottenute le necessarie garanzie per l’intervento, i lavori di abbattimento riprenderanno. L’imminente inizio delle festività di San Nicolás, previste dal 21 novembre all’8 dicembre, complicano ulteriormente le tempistiche delle operazioni.

La situazione resta in evoluzione e ulteriore dialogo tra le parti interessate sarà fondamentale per trovare una soluzione che soddisfi sia le esigenze di sicurezza sia il desiderio della comunità di preservare un importante simbolo del loro quartiere.