Una mobilitazione sta per avere luogo nelle Isole Canarie in risposta a un evento drammatico che ha scatenato l’indignazione degli animalisti. È stata convocata una manifestazione “contro l’extermination dei gatti” che si svolgerà domenica in tutte le isole dell’arcipelago, con un appuntamento specifico a Lanzarote, dove i manifestanti si raduneranno alle 11 del mattino davanti alla Delegazione del Governo ad Arrecife. Questo evento nasce dall’eco di un caso tristemente noto di maltrattamento animale che ha suscitato forti contrasti e divisioni tra le comunità e le autorità locali.
Il caso di Chinijo e l’indignazione collettiva
La protesta si concentra sull’uccisione di Chinijo, un gatto appartenente a una colonia situata a La Graciosa, ucciso su ordine della Delegazione di Ambiente del Governo delle Canarie. Secondo l’ente Ademal, l’animale sarebbe stato eutanizzato in contravvenzione alla legge sul benessere animale 7/2023. Questa decisione è avvenuta nonostante le obiezioni dei responsabili dell’albergue del comune di Teguise e della stessa Ufficio Insulare del Benessere Animale di Lanzarote, il che ha esacerbato il malcontento tra gli attivisti per i diritti degli animali.
Le associazioni animaliste affermano che l’accaduto rappresenta non solo una violazione dei diritti degli animali, ma anche una mancanza di rispetto nei confronti delle leggi create per proteggerli. I manifestanti intendono far sentire la loro voce per evidenziare questo problema e chiedere un cambiamento nelle politiche riguardanti la gestione degli animali. Il gesto di radunarsi tutti insieme è visto come un segnale forte contro la violenza e l’ingiustizia che i gatti continuano a subire nei vari territori canari.
Cittadini uniti per il benessere animale
La mobilitazione di domenica rappresenta un’opportunità per unire le forze delle varie associazioni animaliste delle Canarie. Gli organizzatori sperano di attirare l’attenzione sia del pubblico che dei dirigenti politici. “Siamo certi,” affermano le piattaforme partecipanti, “che la nascita di un ufficio dedicato al benessere animale da parte del Cabildo di Lanzarote segni un momento storico per la nostra comunità, un segnale per i movimenti ecologisti che, naturalmente, sono più ricettivi alle tematiche legate agli animali.”
Questa nuova istituzione ha gettato le basi per una riflessione più profonda sulle pratiche esistenti e su un possibile cambiamento nel paradigma di gestione degli animali nella regione. Gli attivisti sperano che il metodo CER, approvato dai collegi di veterinari di Spagna, venga finalmente riconosciuto e applicato. Questo metodo, che prevede il controllo e la sterilizzazione delle colonie feline, potrebbe risolvere i problemi di convivenza evitando misure estreme come l’eutanasia.
Il gatto come specie invadente: una questione controversa
Altro punto centrale della protesta riguarda la proposta del Governo delle Canarie di designare il gatto domestico come specie esotica invasiva. Le organizzazioni animaliste ribattono all’idea, sottolineando che il gatto è stato addomesticato più di 10.000 anni fa e presente in Canarie da oltre 2.500 anni, come dimostrano i ritrovamenti di resti nei vari siti archeologici.
Questa categorizzazione non solo rischia di giustificare ulteriori azioni di sterminio, ma si scontra con le evidenze storiche e scientifiche riguardo la lunga convivenza tra questi animali e gli esseri umani nell’arcipelago. Le associazioni chiedono una rivalutazione della situazione e si oppongono a qualsiasi misura che non tenga conto del benessere animale e della realtà ecologica delle Isole Canarie.
L’appuntamento di domenica: voci unite per una causa giusta
La manifestazione di domenica si preannuncia come un momento cruciale per l’attivismo animalista nelle Isole Canarie. Numerosi gruppi e cittadini si riuniranno per protestare e chiedere un cambiamento sostanziale nelle politiche legate agli animali. Gli organizzatori promettono che le loro voci si uniranno per confrontarsi con i politici e le autorità locali che, secondo loro, non hanno ascoltato le preoccupazioni della società civile.
Con lo slogan “fermiamo una delle maggiori ingiustizie,” i manifestanti si propongono di evidenziare come la cura e la protezione degli animali debbano essere una priorità nelle agende politiche. Con la speranza di avviare un dialogo costruttivo e di influenzare le decisioni future, gli attivisti del benessere animale sono determinati a portare avanti la loro lotta, affinché gli animali non siano più considerati degli oggetti, ma esseri viventi meritevoli di rispetto e protezione.