Con oltre 180 sculture già presenti nel territorio, il simposio di scultura ha recentemente conferito a Puerto del Rosario un carattere unico nel panorama artistico. Questo evento annuale non solo offre ai cittadini l’opportunità di osservare il processo creativo degli artisti, ma sottolinea anche l’importanza della conservazione e della storia di ciascuna opera. Il Consigliere di Cultura, Juan Jiménez, ha annunciato l’avvio di un progetto per la catalogazione delle sculture del parco, al fine di documentare la loro storia e garantire la loro durabilità nel tempo.
Il progetto di conservazione delle sculture
Juan Jiménez ha enfatizzato la necessità di un progetto specifico per la conservazione delle opere esposte. “Il deterioramento naturale di alcune sculture richiede un intervento per garantirne la preservazione e il riconoscimento del loro valore storico,” ha dichiarato il consigliere. Questo processo di catalogazione non solo aiuterà a tutelare il patrimonio culturale di Puerto del Rosario, ma permetterà anche di migliorare la fruibilità delle opere per il pubblico. La cura e la manutenzione delle sculture sono fondamentali per assicurare che le generazioni future possano apprezzare l’arte e la cultura locali.
Le sculture, parte integrante del paesaggio urbano, non solo abbelliscono la città, ma raccontano anche storie legate alla tradizione e all’identità locale. Con il nuovo progetto, le informazioni riguardanti le sculture saranno rese disponibili, consentendo ai visitatori e ai cittadini di conoscere più a fondo la loro storia e il loro significato. Questo approccio contribuirà a trasformare Puerto del Rosario in un polo culturale in continua evoluzione.
Un cast artistico internazionale
Toño Patallo, coordinatore tecnico del simposio, ha sottolineato l’importanza di avere artisti di diversi background che partecipano all’evento: “Con una sola scultura è difficile apprezzare lo stile di un artista. Avere tre o quattro opere permette di notare l’evoluzione e la crescita di ogni partecipante,” ha spiegato. Tra gli artisti presenti c’erano nomi di spicco come il veterano Carlos Monje, l’ucraina Olena Dodatko, gli spagnoli Gemma Domínguez e José Cabello, e l’eccezionale Juan Miguel Cubas, originario dell’isola.
Questa edizione del simposio segue il modello innovativo della creazione artistica dal vivo, introdotto in Austria nel 1959. La filosofia alla base è quella di avvicinare il pubblico alla scultura e permettere a tutti di assistere al processo creativo dal vivo. “Qui ognuno può osservare come nasce un’opera e comprenderne meglio la sua essenza,” ha affermato Carlos Monje, decano tra gli scultori partecipanti. Questo approccio rende l’arte più accessibile a tutti e promuove un’interazione diretta tra artisti e pubblico.
Un rinascimento culturale a El Charco
Il sindaco di Puerto del Rosario, David De Vera, ha concluso la presentazione elogiando gli straordinari risultati dell’evento bianuale. Ha inoltre evidenziato l’importanza di trasferire questa iniziativa nella zona di El Charco, vicino al Centro di Interpretazione dei Forni di Calce e alla nuova sede dell’ufficio turistico. “Questo simposio non solo arricchisce il patrimonio culturale del nostro comune, ma promuove anche una connessione artistica globale,” ha affermato De Vera.
El Charco rappresenta un’ottima location per ospitare tali eventi, creando un ponte tra cultura, turismo e comunità locale. La scelta di questa area si allinea con l’obiettivo di incentivare un turismo sostenibile e responsabile, capace di valorizzare il territorio e le sue tradizioni artistiche. La sinergia tra arte e ambiente naturale non solo arricchisce l’esperienza dei visitatori ma contribuisce anche a creare uno spazio di condivisione e crescita culturale.