Isole Canarie

Raccomandazioni per una gestione efficace dei cadaveri delle vittime della migrazione in Spagna

Il Defensore del Popolo spagnolo propone misure per migliorare la gestione dei cadaveri di migranti, inclusa la creazione di una banca dati nazionale e protocolli per l’identificazione.

Il tema della migrazione è diventato sempre più pressante in Spagna, specialmente per le tragedie umane che si consumano lungo le rotte migratorie verso le Isole Canarie. Recentemente, il Defensore del Popolo ha proposto una serie di misure al governo spagnolo per garantire una migliore gestione e identificazione dei cadaveri di migranti che perdono la vita durante il viaggio. Queste raccomandazioni includono la creazione di una banca dati nazionale destinata a raccogliere informazioni sui corpi non identificati, con l’obiettivo di facilitare l’unificazione delle pratiche tra diverse autonomie.

Raccomandazioni per una gestione efficace dei cadaveri delle vittime della migrazione in Spagna

L’appello della Chiesa e il ruolo del Defensore del Popolo

L’iniziativa del Defensore del Popolo, Ángel Gabilondo, è stata promossa in risposta a una denuncia presentata dal Secretariato di Migrazioni della Chiesa nelle Isole Canarie nel novembre 2020. In quel periodo, il molo di Arguineguín era diventato un importante punto di approdo per i migranti, ma anche un luogo di angoscia per molti familiari in cerca di notizie sui propri cari, dei quali non si avevano più informazioni dal momento della partenza in barca.

La Chiesa ha sollevato preoccupazioni su come questi familiari, spesso in stato di disperazione, si rivolgevano a diversi uffici pubblici a Gran Canaria per ottenere notizie sui loro congiunti, sottolineando la necessità urgente di un sistema di informazioni che potesse offrire loro supporto. Nonostante le difficoltà, Gabilondo ha suggerito di istituire un’importante struttura informativa diretta alle famiglie, seguendo le disposizioni della legislazione spagnola riguardante gli eventi con vittime multiple.

Protocolli per la gestione dei cadaveri

Una delle raccomandazioni più significative di Gabilondo riguarda la creazione di un protocollo nazionale specifico per la gestione dei cadaveri delle vittime della migrazione. Questo protocollo dovrebbe mirare a chiarire i criteri di azione per i professionisti forensi e per la polizia scientifica, fornendo una guida dettagliata su come raccogliere e preservare le informazioni sui corpi rinvenuti in mare o durante le operazioni di soccorso.

Questi suggerimenti mirano a facilitare la collaborazione tra le diverse istituzioni statali e locali, superando le barriere di comunicazione esistenti. Gabilondo ha sottolineato l’importanza di un linguaggio comune tra gli enti coinvolti, per rendere più efficace la raccolta di dati. Tale armonizzazione è fondamentale non solo per migliorare i processi di identificazione ma anche per garantire che le informazioni siano tracciabili e utilizzabili nel corso delle indagini.

Creazione di una banca dati forense nazionale

Un’altra proposta cruciale è la creazione di una banca dati forense a livello nazionale, dedicata a registrare informazioni relative ai resti umani di identità sconosciuta. Questa banca dati non solo includerebbe i dettagli sulla morte, ma anche dati collegati ai registri di persone scomparse. Gabilondo ha evidenziato come questa iniziativa possa migliorare la coordinazione tra i diversi istituti di medicina legale e i corpi di polizia delle varie Comunità Autonome.

In questo contesto, è fondamentale che i dati siano aggiornati e accessibili, affinché possano essere utilizzati per rintracciare le identità di coloro che sono morti lungo il cammino verso la Spagna. Gabilondo ha sollecitato anche un confronto con i registri già esistenti, potendo così garantire un approccio unificato che possa portare a risultati concreti per le famiglie in cerca dei loro cari.

Raccomandazioni alle autorità locali

Infine, Gabilondo ha richiamato l’attenzione della Giunta dell’Andalusia e delle autorità giudiziarie sul fatto che non è consentito l’incenerimento di cadaveri non identificati. Questa raccomandazione evidenzia l’esigenza di rispettare la dignità dei defunti e di garantire che ogni corpo venga trattato con il rispetto dovuto fino a quando non sia possibile determinarne l’identità.

Le misure proposte e le raccomandazioni del Defensore del Popolo rappresentano un passo importante verso una gestione più umana e organizzata dei casi di migranti scomparsi, offrendo speranza alle famiglie e promuovendo un approccio compiuto e rispettoso nei confronti delle difficoltà che la migrazione presenta.