Isole Canarie

Repatrio dei corpi di migranti annegati a Lanzarote: una tragedia che coinvolge le famiglie

Tragedie migratorie alle Canarie: a novembre, due naufragi hanno portato al recupero di corpi di giovani marocchini, evidenziando le sfide e i rischi del viaggio verso l’Europa.

Le difficoltà legate al fenomeno migratorio continuano a manifestarsi con drammaticità nelle acque che circondano le isole Canarie. Negli ultimi eventi tragici, i corpi di due migranti, annegati al largo di Lanzarote all’inizio di novembre, sono stati autorizzati per il rimpatrio nel loro paese d’origine. La situazione solleva interrogativi sulle condizioni dei migranti e sulle sfide che affrontano durante il loro viaggio verso l’Europa.

Repatrio dei corpi di migranti annegati a Lanzarote: una tragedia che coinvolge le famiglie

La tragedia di novembre: i primi soccorsi

Il 3 novembre 2023, le acque a est delle Canarie hanno visto il recupero del corpo di una giovane morrochina di 25 anni, rinvenuta da un’imbarcazione commerciale. La ragazza faceva parte di un gruppo di migranti che viaggiavano su un gommone, imbarcazione che ha tragicamente naufragato. I superstiti del naufragio sono stati portati sulle coste marocchine, ma il corpo della giovane è stato trasferito a Lanzarote insieme a due delle sue amiche.

Quella stessa giornata, un volo di sorveglianza della Sasemar 103, utilizzato per le operazioni di soccorso marittimo, ha identificato un secondo naufragio nelle vicinanze, segnalandone il recupero di almeno cinque corpi galleggianti. Tuttavia, non è stato possibile effettuare il recupero immediato a causa di un’altra emergenza a cui l’equipaggio stava già rispondendo. Questo drammatico inizio di novembre ha visto il salvataggio di ben 920 migranti, un numero significativo che evidenzia l’intensità del fenomeno migratorio verso le Canarie.

I recuperi e l’identificazione dei corpi

Due giorni dopo, il 5 novembre, un peschereccio locale ha rinvenuto i corpi di due giovani morrochini che galleggiavano in mare aperto. Le circostanze del ritrovamento hanno suscitato forte preoccupazione: uno dei corpi indossava un giubbotto di salvataggio, mentre l’altro aveva legato al petto una camera d’aria di un gommone. L’autorità giudiziaria ha confermato che solo uno di questi corpi è stato identificato.

Fonti di Caminando Fronteras, una ONG attiva nel supporto ai migranti, e della Croce Rossa hanno informato che il fratello di uno dei giovani deceduti è giunto a Lanzarote per cercare di riconoscere il corpo del fratello. Fu un processo delicato, condotto con tutte le dovute precauzioni da parte della Guardia Civil, dell’Istituto Anatómico Forense e dell’autorità giudiziaria. Secondo Helena Maleno, portavoce di Caminando Fronteras, l’approccio adottato è stato “molto rispettoso” nei confronti della famiglia coinvolta.

La questione della repatrizione dei corpi

Attualmente, il tribunale ha dato luce verde al repatrio della giovane di 25 anni e di uno dei due migranti recuperati il 5 novembre, entrambi destinati a tornare in Marocco. Tuttavia, il terzo corpo resta ancora senza identità, in attesa di essere reclamato dai familiari. Nonostante le richieste di sepoltura, il tribunale non ha ancora emesso alcuna ordinanza, sottolineando la necessità di mantenere aperte le possibilità per una futura identificazione.

Questo triste episodio di naufragi alle Canarie mette in luce le difficoltà affrontate dai migranti in cerca di un futuro migliore, nonché l’importante lavoro delle associazioni e delle autorità nel garantire un trattamento rispettoso e dignitoso per coloro che sono stati raggiunti da questa tragica sorte.