Isole Canarie

Richiesta di pene severe per undici persone accusate di aggressione a due agenti della Guardia Civile

L’associazione Indipendenti della Guardia Civile chiede pene fino a 14 anni per undici aggressori di agenti, evidenziando l’aumento delle violenze contro le forze di polizia in Spagna.

L’associazione professionale Indipendenti della Guardia Civile ha avviato un processo giudiziario ad Arrecife per ottenere pene che possono raggiungere i 14 anni di carcere per undici individui accusati di aver aggredito brutalmente due agenti nel luglio del 2017. L’incidente è avvenuto a La Santa, in un contesto di violenza domestica, e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza degli operatori delle forze di polizia in Spagna.

Richiesta di pene severe per undici persone accusate di aggressione a due agenti della Guardia Civile

L’aggressione alla Guardia Civile

Secondo quanto riportato dall’associazione, i due agenti sono stati attaccati da una folla dopo aver risposto a una segnalazione di un possibile reato di violenza contro una donna. Quando gli agenti sono arrivati sul luogo indicato, non hanno trovato alcuna irregolarità, perciò hanno deciso di recarsi in un garage dove si stava svolgendo una festa, nella speranza di raccogliere informazioni.

Purtroppo, nell’affrontare la situazione, hanno incontrato solo insulti e una reazione violenta da parte di circa dieci persone. La Guardia Civile ha descritto l’evento come un’aggressione improvvisa, caratterizzata da calci e pugni, che ha messo in serio pericolo la vita degli agenti coinvolti. Quest’ultimi sono stati presi d’assalto da una “turba” numericamente superiore, di dimensioni così rilevanti da sopraffarli fisicamente.

Un momento cruciale durante l’aggressione si è verificato quando uno degli agenti è riuscito a contenere temporaneamente la folla, permettendo al suo collega di scappare, salvando la vita e, di fatto, mettendo in evidenza la serietà della situazione.

Le accuse e le richieste di indennizzo

Nel procedimento legale in corso, l’accusa ha imputato ai undici imputati diversi reati, tra cui due di attentato aggravato, due di lesioni lievi, e crimini d’odio e ingiurie contro i membri delle forze di sicurezza. A seguito di ciò, l’associazione chiede pene massime di 14 anni di reclusione per i colpevoli, evidenziando la grave entità dei loro atti.

In aggiunta alle pene, l’IGC ha reclamato un indennizzo di 60.000 euro per le lesioni subite dai due agenti, sottolineando l’importanza di riconoscere l’impatto fisico e psicologico che eventi del genere possono avere sugli operatori. La posizione della IGC è chiara: non tollereranno alcun tipo di accettazione di accordi da parte della Procura che possano portare a pene irrisorie, motivo per cui hanno deciso di esercitare un’accusa privata nel processo.

L’impatto sulla sicurezza degli agenti

Daniel Fernández, portavoce dell’associazione, ha espresso preoccupazione per la crescente ondata di attacchi contro agenti delle forze di sicurezza, affermando che questi eventi stanno diventando sempre più comuni. Durante il comunicato, ha rivelato che uno degli agenti aggrediti ha dovuto trascorrere ben 72 ore in terapia intensiva a causa della gravità delle lesioni subite, il che testimonia la brutalità dell’aggressione.

Fernández ha inoltre rivelato statistiche allarmanti: si verificano circa 45 aggressioni quotidiane a livello nazionale contro agenti della polizia, una cifra che solleva seri interrogativi sulla percezione di impunità che sembra regnare. La situazione evidenzia la necessità di fornire maggiore protezione legale agli agenti, nonché di considerare l’inasprimento delle pene per garantire a chi esercita un’azione di polizia un adeguato supporto e sicurezza.

Il processo giudiziario

Il processo contro gli undici accusati si è svolto mercoledì presso il Giudice Penale di Arrecife, in un contesto di crescente attenzione mediatica sulle aggressioni contro le forze dell’ordine. Gli sviluppi di questo caso potrebbero avere ripercussioni significative sulle politiche di protezione per gli agenti in Spagna. Resta da vedere come le autorità giudiziarie risponderanno a queste aggressioni, e se ci sarà un cambiamento significativo nel modo in cui tali atti violenti vengono perseguiti.