L’argomento della gestione delle colonie feline sta guadagnando sempre più attenzione nelle Isole Canarie, dove diverse associazioni ecologiste e di protezione della biodiversità si sono unite per sollecitare il governo locale a prendere misure urgenti. Con la recente approvazione della Legge 7/2023, che tutela i diritti e il benessere degli animali, si sono verificate problematiche legate alla proliferazione di colonie feline che non rispettano la normativa. In questo contesto, si chiede la creazione di un protocollo per la gestione dei gatti selvatici, affinché possano essere minimizzati gli impatti negativi sulle specie protette.
Necessità di un protocollo per le colonie feline
Diverse organizzazioni, tra cui l’Associazione per la Conservazione della Biodiversità e la Società Spagnola di Ornitologia /BirdLife, hanno richiesto con urgenza l’approvazione di un protocollo che definisca chiaramente le modalità di gestione delle colonie feline. Questa richiesta è stata indirizzata alla Conselleria di Agricoltura, Allevamento, Pesca e Sovranità Alimentare, in collaborazione con la Conselleria di Transizione Ecologica e Energia. L’obiettivo principale di questo protocollo sarebbe quello di stabilire un quadro di azione che consenta ai comuni e ai cabildos insulari di gestire adeguatamente i gatti ferali, riducendo così il loro impatto su specie animali protette.
Le associazioni sostengono che, dopo l’approvazione della legge, sono aumentate le colonie feline e i punti di alimentazione in violazione delle normative esistenti. Molte nuove ordinanze municipali non prevedono misure concrete per la salvaguardia della biodiversità, una situazione che richiede attenzione e intervento immediato. La creazione di linee guida specifiche è vista come un passo cruciale per garantire che le pratiche locali rispettino gli obiettivi di conservazione.
Caso emblematico di La Graciosa
Un esempio recente evidenziato da queste organizzazioni si trova a La Graciosa, un’area protetta inclusa nella rete Natura 2000. Durante un’operazione tenutasi dal 25 al 28 luglio scorsi, è stata avviata una campagna di cattura, sterilizzazione e rilascio di gatti. Quest’iniziativa ha visto la partecipazione del Cabildo di Lanzarote, dell’Amministrazione comunale di Teguise, di Puertos de Canarias e di altre entità. Tuttavia, le associazioni firmatarie rimarcano che i gatti catturati dovrebbero essere trasferiti in strutture adeguate per evitare danni alle specie in pericolo, come stabilito dall’articolo 42.7 della Legge 7/2023.
Questa legge stipula chiaramente che la reubicazione di gatti selvatici è necessaria quando il loro presente provoca impatti negativi sulla biodiversità. Le organizzazioni mettono in evidenza che è fondamentale garantire il rispetto di tali misure e che la gestione delle colonie feline deve sempre tenere in considerazione la protezione delle specie vulnerabili.
Impegni e risorse pubbliche per la biodiversità
Le fondazioni ecologiste hanno dichiarato che le iniziative intraprese per la gestione delle colonie feline richiedono significativi investimenti di denaro pubblico da parte delle istituzioni locali. È fondamentale che questi sforzi non danneggino la fauna selvatica, che abita non solo le aree protette, ma anche zone urbane e rurali. Le leggi statali che tutelano la fauna selvatica, come il Catalogo Canario delle Specie Protette e le direttive europee, devono essere rispettate.
Sia gli uccelli che i rettili presenti in queste aree sono protetti dalle normative nazionali e internazionali. Per questo, ogni azione compiuta deve svolgersi con la massima attenzione per evitare danni a tali popolazioni. Le organizzazioni chiedono pertanto al Governo di garantire la protezione degli habitat attraverso un’adeguata gestione delle colonie feline e la definizione di linee guida efficaci.
Rispetto della legge e implementazione di protocolli
Le associazioni ecologiste hanno sottolineato che molte delle problematiche attuali avrebbero potuto essere prevenute se il Governo delle Canarie avesse rispettato l’articolo 40 della Legge 7/2023, il quale impone alle comunità autonome di elaborare protocolli con procedure standard per la gestione delle colonie feline. Tali protocolli dovrebbero delineare chiaramente i criteri per minimizzare gli effetti negativi delle colonie feline sulla biodiversità.
Esiste un urgente bisogno di un approccio coordinato e strategico nella gestione delle colonie feline nelle Canarie. Una pratica ben definita non solo promuoverebbe il benessere degli animali, ma sarebbe anche essenziale per la salvaguardia della biodiversità nelle Isole. Le associazioni continuano a fare pressione affinché venga adottato un protocollo che possa garantire un equilibrio tra la tutela degli animali e la protezione dell’ambiente naturale.