Il Festival del Cinema di Lanzarote ha visto trionfare il film A fidai, diretto da Kamal Aljafari, che si aggiudica il premio per la miglior pellicola della sezione ufficiale. Questo prestigioso riconoscimento, attribuito all’unanimità dalla giuria, è stato accolto con gratitudine dal regista, che ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di partecipare a un evento cinetico così significativo. Aljafari ha condiviso il suo desiderio per un futuro migliore per la Palestina, auspicando un giorno la possibilità di vivere in pace e dignità. La cerimonia di premiazione ha messo in luce non solo l’arte del cinema, ma anche la storia e le esperienze personali dei suoi creatori.
La motivazione del premio e il significato del riconoscimento
Durante la cerimonia, Kamal Aljafari ha ricevuto come premio un’opera in ceramica realizzata dalla Fondazione Juan Brito, designata per diventare un oggetto di uso quotidiano piuttosto che un semplice oggetto decorativo. Elena Azzedín, responsabile della produzione del festival, ha sottolineato l’importanza di questo simbolo, che rappresenta non solo un trofeo, ma anche un legame con la cultura e le tradizioni locali. Aljafari, presente alla manifestazione, ha spiegato come la vera vittoria per lui sia stata l’esperienza di esplorare Lanzarote, incontrare vecchi amici e farsi nuovi legami durante la settimana dedicata alle proiezioni.
Il documentario A fidai è una produzione realizzata da un team internazionale proveniente da Palestina, Germania, Qatar, Brasile e Francia. Il film tratta temi complessi, come la guerra, l’apartheid e le dinamiche coloniali che continuano a influenzare il Medio Oriente. Aljafari evidenzia l’importanza di preservare la memoria storica del popolo palestinese, spesso minacciata dalla distruzione sistematica degli archivi cinematografici conservati a Beirut, che rappresentano il patrimonio culturale e identitario di una nazione.
Le parole del giurato e la selezione dei film in concorso
Vicente Monroy, portavoce del giurato, ha elogiato il film A fidai per la sua “coraggio, passione e capacità di stimolare riflessioni” su tematiche fondamentali. Monroy ha anche rivelato che la selezione del miglior film tra i sette in concorso ha richiesto lunghe discussioni, che hanno durato circa quattro ore, durante le quali i membri della giuria hanno considerato diversi titoli. Questo festival si è contraddistinto per la sua natura “combattiva e coraggiosa” e per la qualità eccezionale delle opere presentate, creando un ambiente stimolante per i cineasti emergenti.
In questa edizione è stata menzionata anche una menzione speciale per il cortometraggio 7 promenades avec Mark Brown, diretto da Pierre Creton e Vincent Barré. Claire Allouche ha definito quest’opera come “un piccolo miracolo”, apprezzandone l’approccio pedagogico nel narrare la storia dell’incontro con le origini del mondo. Barré ha espresso la sua soddisfazione per l’importanza del riconoscimento, che rappresenta il contributo di una piccola comunità coinvolta nel progetto.
Riconoscimenti del giurato giovane e cortometraggi
La giuria giovanile del festival ha assegnato il premio per il miglior film alla produzione peruviana Kimra, diretta da Marco Panatonic. Il regista ha manifestato la sua gratitudine per il riconoscimento, sottolineando che il film è stato realizzato con un focus particolare sui giovani. In linea con la giuria degli adulti, anche il giurato giovane ha riconosciuto il cortometraggio 7 promenades avec Mark Brown, conferendogli una menzione speciale.
Nella sezione dedicata ai cortometraggi intitolata “Cruce de Caminos: Cineastas de Canarias”, il titolo vincitore è andato a De interesse insular, diretto da Marta Torrecilla. Questo cortometraggio affronta un tema cruciale: l’accesso all’acqua come una delle maggiori sfide che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi decenni. Melchor López, membro del giurato, ha descritto il lavoro come un “haiku cinematografico”, mentre la regista ha rivelato di aver sviluppato l’opera “attraverso l’intuizione”.
L’importanza del festival e la chiusura dell’evento
Javier Fuentes Feo, direttore del Festival del Cinema di Lanzarote e presidente di Tenique Cultural, ha evidenziato l’unicità del festival come uno spazio di condivisione, riflessione e dialogo tra persone. Focalizzando l’essenza di queste manifestazioni culturali, Fuentes Feo ha affermato: “Si tratta di un progetto fatto da persone per persone, ancorato alla convinzione che la collaborazione sia fondamentale per il successo”.
La cerimonia di chiusura, tenutasi presso El Almacén e condotta dalla giornalista Paola Delgado, si è conclusa con la proiezione del film El Ángel exterminador di Luis Buñuel, offrendo un finale d’eccezione a una settimana ricca di eventi cinematografici e di importanti riflessioni sulla società e sulla cultura contemporanea.