Isole Canarie

Salvar Chira-Soria ribadisce il suo rifiuto all’impianto di gas naturale a La Luz

Il dibattito sull’elettrificazione dei porti delle Canarie si intensifica, con la piattaforma ecologista Salvar Chira-Soria che propone alternative sostenibili al gas naturale per ridurre l’impatto ambientale.

La questione dell’elettrificazione dei porti e dell’utilizzo del gas naturale è diventata centrale nel dibattito ambientale delle Canarie. I recenti sviluppi riguardanti l’impianto di gas naturale proposto dalla Totisa nel porto di La Luz stanno suscitando reazioni forti e articolate da parte di diverse piattaforme ecologiste. Tra queste, Salvar Chira-Soria ha ufficialmente espresso la propria opposizione, sostenendo che ci sono alternative valide per la transizione energetica nella regione.

Salvar Chira-Soria ribadisce il suo rifiuto all'impianto di gas naturale a La Luz

L’elettrificazione dei porti senza gas

Salvar Chira-Soria ha messo in evidenza come l’elettrificazione del porto possa essere realizzata utilizzando le strutture di generazione già esistenti a Gran Canaria. Secondo la piattaforma, non è necessario ricorrere a nuove strutture a gas, ma piuttosto sfruttare le coperture degli edifici portuali e le aree già alterate per installare impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo energetico come batterie. Questa proposta non solo sarebbe più sostenibile, ma ridurrebbe anche l’impatto ambientale che un nuovo impianto di gas potrebbe generare.

L’idea è quella di promuovere l’utilizzo delle energie rinnovabili, come il solare, per alimentare il porto e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Le iniziative di questo tipo potrebbero non solo salvaguardare l’ambiente, ma anche contribuire a creare un’immagine moderna e innovativa della regione, puntando su tecnologie pulite e sostenibili.

Direttive europee e costi per i consumatori

In un comunicato, Salvar Chira-Soria ha anche sottolineato che l’Unione Europea non impone la costruzione di infrastrutture gasistiche nei porti. Queste strutture rappresentano una scelta e non un obbligo. Un altro aspetto importante sollevato riguarda i costi che i consumatori devono sostenere per portare l’elettricità nei moli. Infatti, è stato evidenziato che i costi associati alla disattivazione dei motori delle navi – una delle misure previste dall’UE per raggiungere il “Target 55” del piano di transizione ecologica – ricadono interamente sui consumatori, sollevando interrogativi sull’efficienza e sulla sostenibilità economica di tali scelte.

Di conseguenza, la piattaforma ecologista richiama l’attenzione sulla necessità di un ambiente più favorevole alle energie rinnovabili, sottolineando i benefici che queste possono avere sia per l’ambiente che per l’economia locale. Promuovere alternative ecologiche e sostenibili può portare a un maggior benessere collettivo, diminuendo l’impatto dell’industria energetica sulla comunità.

La decisione dell’esecutivo canario

La questione dell’impianto di gas naturale al porto di La Luz è ora nelle mani del governo canario, che è chiamato a esprimere un parere su dichiarazione d’impatto ambientale e autorizzazione amministrativa. Se il governo dovesse esprimere un rifiuto, la questione tornerebbe all’Autorità Portuale di Las Palmas per ulteriori valutazioni.

Salvar Chira-Soria, insieme ad altre associazioni ambientaliste, ha già presentato delle osservazioni in merito alle potenziali conseguenze negative, in particolare riguardo alla qualità dell’aria nella capitale, Las Palmas di Gran Canaria. I gruppi ecologisti avvertono che l’uscita di un impianto di questo tipo potrebbe generare significativi rischi per la salute pubblica e per l’ambiente. Le preoccupazioni riguardano non solo le emissioni inquinanti, ma anche il rischio di incidenti associati all’operatività di impianti che utilizzano gas naturale.

Il dibattito sulla sostenibilità e sull’elettrificazione dei porti delle Canarie è lontano dall’essere risolto, con Salvar Chira-Soria che continua a spingere per un futuro più pulito e sicuro per la zona.