La violenza sessuale rappresenta un tema di grande attualità e rilevanza in Spagna, un problema che spesso rimane nell’ombra, lontano dalla giustizia. Secondo l’ultima Macroencuesta sulla violenza contro la donna, solo l’8% delle donne vittime di violenza sessuale al di fuori della relazione di coppia ha denunciato l’accaduto ai tribunali. Questa situazione non solo pone in evidenza la sotto-denuncia, ma anche le complicazioni psicologiche e sociali con cui le vittime devono confrontarsi.
La realtà della sotto-denuncia
Il fenomeno della sotto-denuncia è il risultato di una realtà complessa che unisce le conseguenze psicologiche delle aggressioni e il timore di essere nuovamente vittimizzati o di fronte a un giudizio sociale sfavorevole. In un’intervista, la magistrata Gloria Poyatos, della Sala di giustizia sociale del Tribunale Superiore di Giustizia delle Isole Canarie, ha affermato che le vittime di atti di violenza sessuale, che si decidano o meno a sporgere denuncia, rimangono comunque vittime di un crimine. “Denunciare è un diritto”, ha dichiarato Poyatos, sottolineando l’importanza di comprendere il contesto legato a ogni vittima e le ragioni che le hanno portate a utilizzare social media come Twitter per far conoscere le proprie esperienze.
Le testimonianze anonime pubblicate sui social media stanno creando un intenso dibattito sull’emergere di nuovi canali per le donne per condividere le loro storie e denunciare i propri aggressori, creando anche la nascita di movimenti come il Metoo canario, che attira l’attenzione su esperienze di violenza che altrimenti rimarrebbero soffocate.
L’importanza della comunicazione sociale
La crescente diffusione dei social media offre uno spazio alternativo per le “denunce” di violenza sessuale. Come osserva la presidente dell’Associazione sociale e culturale per le donne Mararía, Nieves Rosa Hernández, le piattaforme social stanno diventando un canale per comunicare situazioni illecite e, quindi, una via valida per informare il pubblico su questi crimini. La magistrata Auxiliadora Díaz, del Giudice di Violenza contro la donna numero 2 di Las Palmas, sottolinea che il fatto di esporsi sui social non solo è accettabile, ma può anche essere fondamentale per avviare un processo legale. Tuttavia, è essenziale che le vittime sappiano che per ottenere risultati giuridici concreti è necessario portare il caso davanti alla giustizia.
Le istituzioni pubbliche devono attivarsi immediatamente per avviare centri di sostegno per le vittime di violenza sessuale. Questi spazi devono fornire consulenze legali, psicologiche ed economiche, permettendo così alle vittime di prepararsi adeguatamente antes di intraprendere un’azione legale, evitando così di trovarsi in situazioni in cui la mancanza di prove porta a un’assoluzione.
Riconoscere e affrontare la revittimizzazione
Esiste il rischio di revittimizzazione, tantissimo presente all’interno della giustizia e della società. Le vittime che osano fare una denuncia pubblica possono affrontare nuove forme di giudizio e critiche. Gli esempi recenti, come quelli della Federazione spagnola di calcio e delle attrici che hanno denunciato i loro aggressori, dimostrano quanto sia difficile per una vittima affrontare nuovamente il dolore e il trauma per cercare giustizia. Poyatos aggiunge che la revittimizzazione non è un fenomeno solo di natura giuridica, ma si manifesta anche a livello sociale, in un contesto che è ancora profondamente sessista.
La violenza sessuale si presenta come un crimine complesso con conseguenze devastanti per le vittime, che spesso si trovano a dover affrontare sentimenti di vergogna, stigma e paura. Le donne sopravvissute sentono la necessità di allontanarsi da quel ricordo traumatico, e il timore di emergere può ostacolarle ulteriormente nel cercare giustizia. La sensibilizzazione della società su ciò che rappresenta la violenza sessuale è fondamentale per creare un clima che non tolleri più atti di questo tipo.
La necessità di un supporto sociale
Un aspetto cruciale che emerge è l’importanza di creare reti di supporto per donne che potrebbero sentirsi sopraffatte dalla situazione. Mararía sottolinea che molte potrebbero esitare a chiedere aiuto, specialmente se hanno figli da proteggere o se sono in difficoltà economiche. Anche l’immagine sociale della donna vittima gioca un ruolo significativo, con molte donne come Barbara Rey che non vengono riconosciute come tali perché non corrispondono all’idea tradizionale di “vittima ideale”.
Tra le segnalazioni recenti troviamo anche quella di Sitapha Savané, ex giocatore di basket, accusato di violenza sessuale. Savané ha negato le accuse e annunciato di voler intraprendere azioni legali per proteggere la sua reputazione. In merito alla questione delle false accuse, Díaz chiarisce che le vittime non hanno motivo di mentire in queste circostanze e l’ultimo rapporto della Procura Generale della Repubblica del 2022 indica che le denunce fasulle di violenza di genere rappresentano solo lo 0,01% delle segnalazioni totali.
L’urgente necessità di cambiamenti culturali e strutturali nella società spagnola e nei sistemi giudiziari è evidente, affinché le donne possano sentirsi supportate nel far sentire la propria voce senza il timore di rivivere traumi passati.