In un importante procedimento giudiziario che interesserà la comunità locale, la Sezione Sesta della Audiencia Provinciale di Las Palmas esaminerà mercoledì 20 novembre il caso di tre individui accusati di traffico di cocaina a Lanzarote. Gli eventi che hanno portato all’arresto dei sospetti risalgono a un periodo compreso tra il 2016 e il 2021, quando le autorità hanno scoperto una rete di criminalità organizzata attiva nell’isola, la quale avrebbe causato danni significativi alla salute pubblica e avrebbe generato guadagni illeciti.
L’attività di indagine della Guardia Civil
Le indagini condotte dalla Guardia Civil, in particolare dal suo team contro il crimine organizzato nelle Isole Canarie, hanno portato alla luce ulteriori dettagli sulla rete di traffico di droga. Le forze dell’ordine, in collaborazione con i reparti di Huelva e Madrid, hanno identificato un gruppo di individui sospettati di introdurre e commercializzare grandi quantitativi di cocaina a Lanzarote. Le accuse mosse dal Ministero Pubblico riguardano specificamente J.M.T.F. e F.F.J., ritenuti i principali imputati del traffico illecito di sostanze stupefacenti che ha avuto luogo prima delle loro catture.
Secondo quanto riportato nel comunicato del Ministero, i presunti trafficatori utilizzavano tecniche di occultamento elaborate per trasportare la cocaina fino alle Isole Canarie. Si sostiene che avessero l’abitudine di nascondere la droga all’interno di veicoli, che venivano successivamente trasferiti via traghetto da altre isole canarie e da porti sulla terraferma, come quelli di Huelva e Cadice.
Il ruolo di I.L.V.B. e i dettagli dell’operazione
Il Ministero pubblico ha anche identificato I.L.V.B. come l’elemento centrale della rete di distribuzione della droga a Lanzarote, assegnandole il compito di venditrice finale ai consumatori. Nel marzo 2021, un’operazione della Guardia Civil ha portato all’autorizzazione per un perquisizione presso l’abitazione degli imputati situata ad Arrecife. All’atto dell’irruzione, gli agenti di polizia hanno rinvenuto I.L.V.B. mentre cercava di abbandonare l’immobile con una borsa, all’interno della quale sono stati trovati sostanze stupefacenti destinate al mercato nero, nonché una pistola semiautomatica con 17 proiettili.
La perquisizione ha rivelato un complesso di operazioni illecite, con il Ministero che conferma l’assenza di qualsiasi licenza di porto d’armi da parte dell’imputata. Nel corso delle operazioni, sono stati recuperati anche 9 involtini di cocaina, un quantitativo di sostanze non analizzate, una pressa idraulica e diverse apparecchiature elettroniche.
Le accuse e le richieste del Ministero Pubblico
Alla luce di quanto emerso dalle indagini, il Ministero Pubblico ha sporto denuncia per delitto contro la salute pubblica, qualificando le azioni come estremamente gravi per i danni apportati alla comunità. Richiesta sei anni di reclusione per ciascuno degli accusati, compresi J.M.T.F., F.F.J. e I.L.V.B., oltre a una sanzione economica di 75.334,92 euro. In aggiunta, per I.L.V.B. sono previsti altri 21 mesi di carcere per una violazione legata alla detenzione di armi, unitamente al divieto di esercitare il diritto di voto fino alla fine della pena.
Il processo rappresenta un momento cruciale nella lotta contro il traffico di droga a Lanzarote e attira l’attenzione del pubblico sull’impegno delle autorità locali nella salvaguardia della salute pubblica e della legalità. Si attendono ulteriori sviluppi durante il dibattimento al tribunale, che potrebbe avere ripercussioni significative per tutti i soggetti coinvolti.