Isole Canarie

UGT segnala il Cabildo di Gran Canaria per il rischio di licenziamenti al Centro Insulare di Sport

Il sindacato UGT Canarias denuncia il silenzio del Cabildo di Gran Canaria, che porta a licenziamenti imminenti al Centro Insulare di Sport, e organizza proteste per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Nelle ultime settimane, la situazione lavorativa al Centro Insulare di Sport di Gran Canaria si è fatta critica, suscitando preoccupazione fra i dipendenti e la comunità locale. Il sindacato UGT Canarias ha reso noto che il silenzio amministrativo del Cabildo di Gran Canaria ha portato all’imminente licenziamento di alcuni lavoratori dell’ente. Questa situazione è stata accusata di mancanza di empatia da parte dell’istituzione, nonostante le proposte di ricollocazione avanzate dai rappresentanti sindacali. Il tema è di grande rilevanza, non solo per i lavoratori coinvolti, ma anche per gli utenti del servizio che potrebbero trovarsi senza supporto.

UGT segnala il Cabildo di Gran Canaria per il rischio di licenziamenti al Centro Insulare di Sport

Silenzio amministrativo e licenziamenti imminenti

UGT Canarias ha denunciato, in una conferenza stampa tenutasi martedì, come il silenzio da parte del Cabildo stia avendo gravi ripercussioni sui lavoratori del Centro Insulare di Sport. Secondo le affermazioni di Héctor Fajardo, segretario di organizzazione del sindacato, questo immobilismo ha portato all’imminente licenziamento dei primi impiegati da parte di Clece, l’azienda che gestisce il servizio. Fajardo ha sottolineato che l’assenza di risposte da parte dell’ente locale ha lasciato i lavoratori e gli utenti in una situazione precaria.

Il sindacato ha espresso forte disappunto nei confronti dell’istituzione insulare, evidenziando che nonostante vi siano state proposte di ricollocazione, il Cabildo non ha fornito alcuna assistenza. “Non comprendiamo come si possa arrivare a questa situazione,” ha dichiarato Fajardo, evidenziando che i professionisti del CID non meritano di essere trattati in questo modo. “Se avessero risposto alle nostre proposte, saremmo stati in grado di elaborare un piano iniziale di ricollocazione.”

Assemblea di protesta programmata

A seguito di questa situazione critica, il sindacato ha pianificato una serie di azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica. Il primo passo sarà un’assemblea che si terrà il 5 novembre, con una concentrazione davanti alle strutture del CID a partire dalle ore 10:00. Questa manifestazione servirà non solo per evidenziare la gravità della situazione ai lavoratori, ma anche per informare gli utenti sulle difficoltà che stanno affrontando gli insegnanti e il personale del centro.

Fajardo ha dichiarato: “Vogliamo che chi usa questi servizi sia consapevole che i professionisti con cui hanno collaborato per anni rischiano di trovarsi senza lavoro a causa dell’assenza di un dialogo costruttivo da parte del Cabildo.” L’incontro costituirà un’importante opportunità per aumentare la consapevolezza sociale riguardo a questa problematica e per chiedere un intervento immediato.

Richieste di dialogo con il Cabildo

I lavoratori hanno recentemente avuto un incontro con Aridany Romero, consigliere per lo sport del Cabildo, per esprimere la loro volontà di continuare a lavorare durante i lavori di ristrutturazione previsti dall’ente. Tuttavia, la risposta da parte del Cabildo non è stata quella attesa, limitandosi a comunicare la rescissione del contratto con l’azienda fornitrice, senza offrire alternative per il personale.

La gestione dell’emergenza è stata messa in discussione dal sindacato, che ha chiesto al Cabildo di riconsiderare la sua posizione e di sedersi a un tavolo di negoziazione per trovare soluzioni che non lascino i lavoratori privi di sostentamento. “Non riusciamo a spiegarci questa attitudine da parte di un partito che si dovrebbe riconoscere come di sinistra,” ha aggiunto Fajardo, insistendo sulla necessità di un cambiamento di rotta nella gestione di questa difficile situazione.

L’iniziativa di UGT Canarias, assieme ai lavoratori coinvolti, prevede l’organizzazione di un calendario di proteste che intende portare la questione all’attenzione pubblica e affinché la comunità comprenda le reali difficoltà di chi lavora nel settore sportivo sull’isola.